Città del Vaticano – Tra i sessanta tesserati c’è anche suor Marie-Laure Puybareau, una domenicana francese. «La corsa per me è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A guidare la squadra, la prima associazione sportiva della Santa Sede, è un prete spagnolo, monsignor Melchor Sanchez de Toca, il numero due, del Pontificio Consiglio per la Cultura, e un runner pronto sempre a scendere in pista. Le Olimpiadi? «Sarebbe un sogno quella bandierina giallo-bianca alle olimpiadi ma non è un obiettivo, siamo realisti, né a breve termine e neanche a medio termine». Resta in sottofondo l’impegno di tutti a promuovere lo sport come chiave per diffondere valori positivi. Cultura, bellezza, etica, spiritualità, solidarietà. Il cardinale Ravasi ne approfitta per menifestare preoccupazione davanti a certi episodi di odio e razzismo negli stati. «Sono spettacoli squallidi che danneggiano le competizioni». Chi fa parte dell’Athletica lavora in Vaticano. C’è la farmacista, il vigile del fuoco, la guardia svizzera, il dipendente dei Musei del Papa, il giornalista dell’Osservatore Romano. Ma ci sono anche i giovani migranti accolti da Auxilium, tutti soci onorari come Jallow Buva, 22 anni arrivato dal Gambia e Ansou Cisse, 20 anni, senegalese.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero