Rabat (Marocco) - In volo per Rabat, Papa Francesco affida ai giornalisti il significato del suo 28esimo viaggio: un passo in avanti per rafforzare l'Islam moderato dopo la...
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Il re del Marocco annuisce. L'odio si sradica assieme. «Occorre il consolidamento di una vera pace che passa attraverso ricerca di giustizia sociale, indispensabile per correggere squilibri economici e i disordini politici che sono sempre stati fattori principali di tensione e di minaccia per intera umanità».
Parla anche delle barriere che vengono costruite contro i migranti. Anche in Marocco c'è la barriera con la Spagna a Ceuta. «Si tratta di un fenomeno che non troverà mai una soluzione nella costruzione di barriere, nella diffusione della paura dell'altro o nella negazione di assistenza a quanti aspirano a un legittimo miglioramento per se stessi e per le loro famiglie».
Questa mattina, prima di imbarcarsi sull’aereo che lo avrebbe portato in Marocco, Francesco ha incontrato a Santa Marta un gruppo di migranti marocchini: due famiglie, ognuna con due figli piccoli, una giovane donna e un ragazzo. Tutti sono in Italia seguiti da Sant’Egidio.
Uno di loro, mediatore culturale, è impegnato nell’aiuto ai profughi siriani che arrivano in Italia con i corridoi umanitari. All’incontro erano presenti il cardinale Krajewski, insieme a Marco Impagliazzo e Maria Quinto della Comunità di Sant’Egidio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero