Papa Francesco: «Mai essere indifferenti di fronte alla disonestà o alla ingiustizia», poi un pensiero speciale va alle Marche

Papa Francesco: «Mai essere indifferenti di fronte alla disonestà o alla ingiustizia», poi un pensiero speciale va alle Marche
Città del Vaticano – Prima ha lanciato un appello per la guerra di nuovo scoppiata tra Azerbaijan e Armenia, esortando le parti a rispettare il cessate il fuoco...

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Città del Vaticano – Prima ha lanciato un appello per la guerra di nuovo scoppiata tra Azerbaijan e Armenia, esortando le parti a rispettare il cessate il fuoco («La pace è sempre quando tacciono le armi»). Poi ha rivolto un pensiero speciale alle popolazioni delle Marche colpite dalla devastante inondazione. Ma all'Angelus, il messaggio centrale di Papa Francesco, è indirizzato alla ricerca del bene comune. 

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I cristiani, dice, non si dovrebbero mai scoraggiare o restare indifferenti davanti a «condotte disoneste, politiche inique» o anche davanti «agli egoismi che dominano le scelte dei singoli e delle istituzioni, e tante altre situazioni oscure». Papa Francesco ad una settimana dalle elezioni commenta il passo del Vangelo in cui Gesù riflette su una storia di corruzione. Si tratta di un «amministratore disonesto, che ruba e poi, scoperto dal suo padrone, agisce con furbizia per venire fuori da quella situazione. Ci chiediamo: in che consiste questa furbizia e cosa vuole dirci Gesù?». Il pontefice ripete che ai cristiani non è consentito perdere la fiducia davanti a situazioni gravi, nè «lasciar correre, restare indifferenti. Al contrario, sono chiamati ad essere creativi nel fare il bene, con la prudenza e la scaltrezza del Vangelo, usando i beni di questo mondo – non solo quelli materiali, ma tutti i doni che abbiamo ricevuto dal Signore – non per arricchire noi stessi, ma per generare amore fraterno e amicizia sociale». 

Tornando dal viaggio dal Kazakhstan il Papa aveva indicato la via che dovrebbero seguire i politici di qualsiasi schieramento: dovrebbero agire per il bene comune. Aggiungendo che i cristiani devono «lottare per aiutare i politici a mantenere il livello dell’alta politica, non la politica di basso livello che non aiuta a niente e anzi, tira giù lo Stato e si impoverisce» La road map che aveva indicato riguardava la politica per affrontare il problema dell’inverno demografico, dello sviluppo industriale, dello sviluppo naturale, il problema dei migranti. In poche parole: «La politica dovrebbe mettersi sui problemi seriamente, per andare avanti. Sto parlando della politica in generale».

In una intervista rilasciata stamattina al Mattino, Papa Francesco ha ripetuto che per la Chiesa la politica è la più alta forma di carità. «La Chiesa non è distante dalla politica. È distante da una politica parolaia intesa solo come propaganda, o gioco di potere. È vicina invece ai problemi della gente. E pensa che il compito della politica sia lavorare per trovare insieme soluzioni a questi problemi». 

In un altro passaggio dell'intervista al quotidiano di Napoli ha toccato il tema del climate change: «La drammatica alluvione nelle Marche che ha provocato lutti e rovine e dolore in tutto il Paese, rappresenta l'ulteriore conferma che la sfida del clima merita la stessa attenzione del Covid e della guerra».

 

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Il Messaggero