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Città del Vaticano - A Civitavecchia, nel carcere, il Papa oggi pomeriggio ha celebrato la lavanda dei piedi a 12 detenuti, uomini e donne, di nazionalità diversa. A ognuno di loro ha lavato e baciato i piedi ma visto che non riesce più a inginocchiarsi, per via del forte dolore al ginocchio che da tempo lo tormenta, i detenuti sono stati messi a sedere su un piano rialzato in modo da non costringere il pontefice a movimenti dolorosi.
I detenuti, alla fine, gli hanno donato alcuni prodotti dell’orto coltivato internamente. Stavolta alla messa “in Coena Domini” con i detenuti non ha voluto giornalisti, fotografi, funzionari riducendo al massimo le presenze, facendo diventare questo momento una visita privatissima.
Quando è arrivato nel penitenziario, attorno alle 16, è stato accolto dai dirigenti carcerari e dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Durante l'omelia, pronunciata a braccio, ha parlato di «Gesù che lava i piedi al traditore, quello che lo vende», ricordando che Cristo insegna ai cristiani che ognuno deve lavare i piedi al prossimo: «uno serve l’altro, senza interesse: che bello sarebbe se questo fosse possibile farlo tutti i giorni e a tutta la gente».
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Il Messaggero