Il Papa arriva a Cipro e parla all'Europa intera: «Abbattere i muri e coltivare il sogno dell'unità»

«Non ci sono e non ci siano muri nella Chiesa cattolica: è una casa comune, è il luogo delle relazioni, è la convivenza delle diversità»

Il Papa arriva a Cipro e parla all'Europa intera: «Abbattere i muri e coltivare il sogno dell'unità»
Nicosia (Cipro) – Sull'aereo Papa Francesco lo ha subito anticipato ai giornalisti: «vedrete: toccheremo tante ferite». Le ferite cui ha...

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Nicosia (Cipro) – Sull'aereo Papa Francesco lo ha subito anticipato ai giornalisti: «vedrete: toccheremo tante ferite». Le ferite cui ha fatto riferimento non appena ha toccato il suolo cipriota, prima meta del suo 35esimo viaggio ai confini dell'Europa meridionale, fa riferimento ai «muri della Chiesa cattolica». Muri invisibili ma immensi, persino impenetrabili, tra i cattolici che sono aperti ad accogliere i migranti, e i cattolici che tendono a chiudersi, ad arroccarsi.

Lo dice espressamente, senza nascondere dolore, mentre parla all'incontro con i religiosi e le realtà cattoliche, all'interno della cattedrale maronita: «Non ci sono e non ci siano muri nella Chiesa cattolica: è una casa comune, è il luogo delle relazioni, è la convivenza delle diversità». Ha poi fatto riferimento all'esempio lasciato dall'apostolo Barnaba, che gli Atti degli Apostoli descrivono paziente, accogliente, docile. «Come Barnaba, anche voi siete chiamati a coltivare uno sguardo paziente e attento, a essere segni visibili e credibili della pazienza di Dio che non lascia mai nessuno fuori casa, privo del suo tenero abbraccio».

 

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A questo punto il discorso del Papa è entrato nel vivo e si è allargato all'Europa. «La Chiesa in Cipro ha queste braccia aperte: accoglie, integra, accompagna. È un messaggio importante anche per la Chiesa in tutta Europa, segnata dalla crisi della fede: non serve essere impulsivi e aggressivi, nostalgici o lamentosi, ma è bene andare avanti leggendo i segni dei tempi e anche i segni della crisi. Occorre ricominciare ad annunciare il Vangelo con pazienza, soprattutto alle nuove generazioni». Cipro esattamente come la Grecia, a causa della sua posizione geografica, è facile approdo dei migranti. Di conseguenza il filo conduttore di questo viaggio è la capacità di costruire un futuro diverso con mediante il dialogo e l'inclusione. Un discorso, quello del Papa, assai simbolico visto che l'isola è anche divisa da un muro tra la parte greco-cipriota, parte integrante dell'Europa e riconosciuta dalla comunità internazionale e la parte occupata dai turchi, la cosiddetta Repubblica cipriota turca, riconosciuta solo da Ankara, a seguito della guerra del 1974.

«Siete immersi nel Mediterraneo: un mare di storie diverse, un mare che ha cullato tante civiltà, un mare dal quale ancora oggi sbarcano persone, popoli e culture da ogni parte del mondo. Con la vostra fraternità potete ricordare a tutti, all’Europa intera, che per costruire un futuro degno dell’uomo occorre lavorare insieme, superare le divisioni, abbattere i muri e coltivare il sogno dell’unità. Abbiamo bisogno di accoglierci e integrarci, di camminare insieme, di essere sorelle e fratelli tutti!» 

Prima di prendere l'aereo a Fiumicino (il primo volo effettuato con la compagnia Ita, sorta dalle ceneri di Alitalia) Papa Francesco si è fermato a salutare la comunità della parrocchia di Santa Maria degli Angeli, nei pressi dell’Aeroporto dove ha pregato davanti all’immagine della Madonna di Loreto e dove ha incontrato circa 15 profughi ospitati dal parroco. C'erano afghani, siriani, iracheni. 


 

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Il Messaggero