Il Vaticano chiude il mensile sulle donne, Scaraffia denuncia delegittimazioni

Il Vaticano chiude il mensile sulle donne, Scaraffia denuncia delegittimazioni
Città del Vaticano - La questione femminile nella Chiesa di Papa Francesco invece di andare in avanti, sembra indietreggiare con i passi del gambero. Con una decisione...

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Città del Vaticano - La questione femminile nella Chiesa di Papa Francesco invece di andare in avanti, sembra indietreggiare con i passi del gambero. Con una decisione sofferta e meditata, Lucetta Scaraffia, la direttrice di Donne Chiesa Mondo, il mensile dell'Osservatore Romano dedicato alle tematiche femminili per aprire riflessioni sulla parità di genere nella Chiesa e alla grande questione tabù degli abusi, getta la spugna. E con lei tutta la redazione (femminile) che collaborava ad approfondire settori che spaziavano dall'ecumenismo alla teologia.


«Caro Papa Francesco con grande dispiacere le comunichiamo che sospendiamo la nostra collaborazione al mensile da noi fondato, del quale Benedetto XVI ha permesso la nascita porprio sette anni fa e che Lei ha sempre incoraggiato e sostenuto. Gettiamo la spugna perchè ci sentiamo circondate da un clima di sfiducia e di delegittimazione progressiva». In questi sette anni il mensile dell'Osservatore aveva prodotto importanti contributi a livello teologico e scientifico. «Ora ci sembra che una iniziativa vitale sia ridotta al silenzio e che si ritorni all'antiquato e arido costume della scelta dall'alto, sotto il diretto controllo maschile, di donne ritenute afidabili».

Il riferimento implicito di Scaraffia punta il dito sul nuovo corso nella comunicazione. Evidentemente una altra decisione del nuovo prefetto Ruffini, che fa seguito al brusco defenestramento di Gian Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano che dall'oggi al domani è stato sostituito, con metodi oggettivamente inusuali per la tradizione vaticana. Scaraffia spiega che la linea del mensile Donna Chiesa Mondo non ha trovato l'appoggio della nuova direzione. Uno degli ultimi campi di ricerca e riflessione che, forse ha dato parecchio fastidio al di là del Tevere, è stato il tema scottante degli abusi sulle suore. 

All'annuncio della professoressa Scaraffia ha fatto seguito una nota del nuovo direttore dell'Osservatore, Monda, che informa che il mensile andrà avanti e che non era mai stato in discussione. La storia non si interrompe dunque, ma «continua senza clericalismi di alcun genere». A titolo di esempio Monda annuncia che il 1 aprile ci sarà la presentazione di un saggio delle Paoline firmato da 17 teologhe. «In nessun modo ho selezionato qualcuno, uomo o donna, con il criterio dell'obbedienza. Semmai, al contrario, evittando di interverire con il supplemento mensile ho sollecitato nella fattura del quotidiano confornti realmente libneri, non costruiti sul meccanismo degli uni contro gli altri o dei gruppi chiusi. E lo ho fatto nel segno dell'apertura.»








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Il Messaggero