OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L'annus horribilis di Papa Francesco si chiude con una contestazione global, tanto estesa quanto variegata. Una roba simile non era mai capitata sotto nessun altro pontificato recente. Il 2023 verrà ricordato in Vaticano per le reazioni al fulmicotone causate dal documento Fiducia Suplicans con il quale il Dicastero della Fede, guidato dal teologo argentino Manuel Fernandez ha autorizzato la benedizione delle coppie gay. Da quando è stato pubblicato ha innescato un processo radioattivo, sollevando polemiche a non finire e alimentando contrapposizioni tra interi episcopati: da una parte chi è a favore della benedizione e chi, invece, è deciso a disobbedire e non applicare un provvedimento definito caotico, nocivo e persino contrario alla dottrina.
SORPRESA
La frana in atto sta cogliendo di sorpresa lo stesso Vaticano che non immaginava una reazione tanto accesa. Mentre i media vaticani tengono silenziato il conflitto in atto sui social abbondano gli interventi pesanti di numerosi cardinali, vescovi e persino di interi episcopati che in blocco hanno fatto sapere al Papa che stavolta non lo seguiranno. Naturalmente in questi giorni vi sono anche numerosi prelati che, al contrario, lodano con enfasi il provvedimento sottolineando che serve a mettere fine alla discriminazione dei gay nella Chiesa e dare un segnale all'intero mondo Lgbt+.
OMOSESSUALITA'
Dalle posizioni diametralmente opposte sembra di assistere ad uno scontro tra guelfi e ghibellini. I cardinali tedeschi sono quelli che plaudono di più mentre in Europa quelli polacchi e ungheresi sono esterrefatti. La disobbedienza si ingrossa, stavolta guidaeta dagli africani totalmente compatti nel ritenere la novità perniciosa per la fede. Gli africani sembrano decisi a studiare un documento continentale, per dare maggiore enfasi alla battaglia. La questione è talmente abnorme per la Chiesa che parecchi cardinali hanno abbandonato il tradizionale fair play per sparare a zero sul documento di Fernandez. Il cardinale di Montevideo, Sturla, per esempio ma pure quello della Costa d'Avorio o l'arcivescovo di Nairobi, in Kenia hanno proibito totalmente a tutti i loro preti di benedire omosessuali. «Il documento Fiducia Supplicans lo rigettiamo in toto». La Chiesa non è mai stata più divisa.
Il cardinale Gerhard Muller, già Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, teologo di fama internazionale ha diffuso in varie lingue uno studio teologico che aiuta a capire la fragilità del testo di Fernandez. «Ci si chiede se i fedeli sono obbligati ad accettare questo nuovo insegnamento e se il sacerdote è autorizzato a celebrare queste benedizioni private di nuova invenzione.
Cardinale Muller: «I trans? Dio ha creato solo maschi e femmine e non 60 generi»
Il 2023 per Papa Bergoglio è purtroppo stato un concentrato di delusioni. Le sue mediazioni diplomatiche internazionali non sono andate a buon fine. Prima in Ucraina, quando ha inviato un suo emissario per facilitare il rientro dei bambini ucraini rapiti dai russi, poi il flop con gli israeliani e i palestinesi. Francesco ha tentato ogni via possibile senza ottenere nulla, con il risultato che anche a Natale sono piovute bombe su Gaza e gli ostaggi israeliani (oltre cento) sono ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.
MULTILATERALISMO
A causa della salute il Papa, 87 anni il 17 dicembre, ha anche dovuto cancellare un viaggio al quale teneva tantissimo: a novembre voleva andare negli Emirati per aprire la Cop28 e rafforzare il suo grandissimo lavoro per la causa green per la quale ha scritto l'enciclica più importante, la Laudato Sì. Una infezione ai polmoni gli ha impedito di fare valigia, costringendolo a seguire tutto a distanza. Quest'anno, però, è riuscito a portare a compimento un grande viaggio in Mongolia, ai confini con la Cina, da dove ha continuato a diffondere messaggi di pace, incoraggiando il dialogo tra le nazioni e il multilateralismo.
Il vecchio Leone Cinese cardinale Zen scompiglia il super Sinodo: mio dovere dire che è un cavallo di Troia per indebolire la Chiesa Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero