La sindaca Virginia Raggi sale sul tendem con Papa Francesco e partecipa con 500 mila euro al fondo da 1 milione istituito dal Santo Padre per aiutare chi sta subendo la crisi...
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«Le parole di Papa Francesco ci indicano la strada da seguire per non lasciare indietro chi è più in difficoltà dopo quest’emergenza sanitaria. Accogliamo con favore l’appello del Santo Padre: è fondamentale che le istituzioni collaborino per supportare, soprattutto in questo momento così delicato, le fasce più deboli e fragili. Roma dall’inizio dell’emergenza ha messo in campo diverse misure e iniziative per rimanere vicino agli ultimi. Ora, aderendo a questo progetto facciamo un ulteriore passo in questa direzione: non lasceremo indietro nessuno». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo l’annuncio di Papa Francesco dell’istituzione del Fondo Gesù Divino Lavoratore. Roma Capitale ha annunciato in una nota che aderirà infatti al progetto “Alleanza per Roma”, che ha come obiettivo quello di lavorare insieme per aiutare le persone e i nuclei più fragili colpiti duramente dall’emergenza coronavirus. Roma Capitale alimenterà il Fondo Gesù Divino Lavoratore, voluto da Papa Francesco, con un contributo iniziale di 500mila euro.
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Il pensiero del Papa va «alla grande schiera dei lavoratori giornalieri e occasionali, a quelli con contratti a termine non rinnovati, a quelli pagati a ore, agli stagisti, ai lavoratori domestici, ai piccoli imprenditori, ai lavoratori autonomi, specialmente quelli dei settori più colpiti e del loro indotto. Molti sono padri e madri di famiglia che faticosamente lottano per poter apparecchiare la tavola per i figli e garantire ad essi il minimo necessario». Il Pontefice si appella ancora ai sacerdoti, affinché siano «i primi a contribuire al Fondo» e ne divengano «sostenitori entusiasti della condivisione nelle loro comunità».
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Alla diocesi di Roma va il plauso del Santo Padre per quanto fatto finora. «Vediamo che tanta gente sta chiedendo aiuto, e sembra che » cinque pani e i due pesci» non siano sufficienti - si legge ancora nella lettera -. Eppure, non posso che notare con gioia i segni di vitalità della nostra Chiesa di Roma e di tutta la città. Lo dimostra il gran numero di persone che in questi giorni si è rimboccato le maniche per aiutare e sostenere i deboli; come pure l'aumento delle donazioni a quanti operano per i malati e per i poveri; e le diverse manifestazioni che hanno visto i romani affacciarsi alle·finestre e ai balconi per applaudire i medici e gli operatori sanitari, cantare e suonare, creando comunità e rompendo la solitudine che insidia i1 cuore di molti di noi. Non si tratta di manifestazioni o atteggiamenti estemporanei - riflette - frutto solo di emozione: i cittadini romani hanno desiderio di comunità e di partecipazione e ci chiedono di operare insieme, uniti, per il bene comune».
Il cardinale vicario si dice «profondamente grato al Santo Padre per l'istituzione del Fondo diocesano Gesù Divino Lavoratore, per richiamare la dignità del lavoro e sostenere tutti coloro che nel corso della pandemia hanno perso il proprio posto di lavoro.
Il Messaggero