Città del Vaticano – Papa Francesco è sempre stato molto chiaro: le tasse, come per esempio l'Imu, devono essere pagate dalla Chiea fino...
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Una questione un po' vecchia che si trascina irrisolta. Tutto è nato nel 2013. Dalle carte la Chiesa risulterebbe insolvente. La somma dovuta riguarda il pagamento all'erario per l'Imu (su ostelli, terreni e fabbricati e altre strutture commerciali). Il denaro era previsto nei bilanci comunali ma non è mai stato incassato perchè non è chiara la cornice normativa. Il santuario ha presentato una dichiarazione come ente non commerciale, rammentando che la struttura è una realtà che dipende dal Vaticano. Al momento il contenzioso resta aperto in attesa di soluzioni.
Nel frattempo la Delegazione Pontificia per la Santa Casa di Loreto ha fatto presente, in una dichiarazione, che non si è mai sottratta alle tasse dovute. Il fatto è che stavolta la questione è ben altra, «se in virtù della sua appartenenza alla Santa Sede e del suo governo per il tramite della Segreteria di Stato, la Delegazione Pontificia debba subire da parte di un soggetto pubblico le valutazioni di merito riguardanti la strumentalità e l’accessorietà delle sue diverse attività rispetto ai fini di carità e di culto da essa perseguiti, fini che nessuno ha mai messo in dubbio».
«Effettivamente si tratta di una complessa questione di diritto internazionale riguardante il Trattato del Laterano del 1929 la cui piena efficacia è stata ribadita in ogni sede istituzionale».
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Il Messaggero