«Islam, cristianesimo ed ebraismo aiutano a costruire una società plurale» messaggio del ministro Bernini alla Coreis

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«Le religioni come promotrici di cambiamento sociale in una ottica di costruzione di una società plurale che fa della convivenza, del riconoscimento dell'altro e della dimensione della pace il suo obiettivo primario». La ministra dell'Università e della Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini ha incoraggiato il ruolo delle fedi monoteiste – cristianesimo, ebraismo e islam – per la ricerca di pace inviando un messaggio a un maxi convegno sul dialogo inter-religioso che si è svolto alla Sapienza promosso dall'ambasciata kazakha in Italia in collaborazione con La Sapienza e la Comunità religiosa islamica italiana (Coreis) che compie 30 anni dal titolo: «Riflessioni a un anno dalla dichiarazione del VII congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali in Kazakhstan».

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L'evento, spiegano gli organizzatori, ha inteso favorire l'incontro tra la comunità accademica, alcuni tra i principali leader religiosi e il mondo della diplomazia, soprattutto «in un momento in cui prevale la pluralità dei linguaggi e non la tendenza a riconoscerci con le nostre differenze», ha detto Umberto Gentiloni, docente di storia contemporanea a La Sapienza. Questo «importante appuntamento dimostra la nostra fiducia nel dialogo e nell'incontro, da cui possono nascere sentieri di pace, sviluppo e integrazione», ha aggiunto. 

 

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Il Rabbino capo Riccardo Di Segni, alla tavola rotonda finale, ha messo in luce come «in passato alcuni rappresentanti religiosi abbiano promosso alcuni aspetti non benefici della loro comprensione e appartenenza confessionale». Tuttavia, ha aggiunto, «dobbiamo chiederci quale ricaduta concreta hanno queste dichiarazioni multireligiose»,«soprattutto quando assistiamo in Europa a nuove benedizioni per legittimare invasioni e soprusi». Il rettore del collegio di Propaganda Fide, padre Armando Nugnes ha insistito sul fatto che è importante investire in formazione interreligiosa e aiutare la comprensione e collaborazione tra credenti e cittadini di ogni fede e cultura, mentre l'Imam Yahya Pallavicini si sé soffermato sul bisogno di «qualificare le relazioni tra lo Stato e il pluralismo delle rappresentanze religiose per affrontare e costruire insieme una società consapevole dei valori universali della vita e del rapporto con Dio come conoscenza, amore e fratellanza».

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Il Messaggero