Vaticano, il Papa ammira l'Infiorata della pace, dodici maxi opere fatte con fiori e altri materiali su via della Conciliazione

Vaticano, il Papa ammira l'Infiorata della pace, dodici maxi opere fatte con fiori e altri materiali su via della Conciliazione
I colori dei petali, del caffè, del sale, della sabbia quasi accecavano sotto il sole e rendevano ancora più preziosa la panoramica delle opere d'arte distese...

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I colori dei petali, del caffè, del sale, della sabbia quasi accecavano sotto il sole e rendevano ancora più preziosa la panoramica delle opere d'arte distese per magia su tutta via della Conciliazione. Dodici pannelli giganteschi di raro splendore per raccontare simbolicamente cosa è la pace nel mondo. Nel giorno di San Pietro e Paolo, festa dei patroni di Roma, anche Papa Francesco dall'alto del palazzo apostolico, quando si è affacciato per la preghiera mariana di mezzogiorno dopo avere presieduto alla messa solenne in basilica, è rimasto molto colpito. Prima ha rivolto un augurio “speciale e caloroso” ai romani e poi ha ringraziato la Pro Loco della Capitale per avere organizzato l'infiorata storica, un appuntamento molto antico che viene fatto risalire al 1625 anche se poi nel 1682 era stato trasferito ai Castelli Romani. Uno spettacolo unico. «La sto guardando da qui. Sono stati allestiti dei bellissimi tappeti floreali ispirati alla pace e questo ci dice di non stancarci di pregare per la pace, specialmente per il popolo ucraino, che è ogni giorno nel mio cuore».

Decine di migliaia di turisti, nonostante il caldo atroce, per tutta la mattina hanno filmato e fotografato l'infiorata, camminando avanti e indietro per catturare l'immagine migliore con la basilica sullo sfondo. Creatività, manualità ma anche tanta devozione dentro i dodici pannelli disposti sui sampietrini. Petali di rose rosse, margherite, ranuncoli, tulipani mescolati ad altri materiali compreso il sale, lo zucchero, dei sassolini bianchi, del caffè. I chicchi di caffè per esempio tratteggiavano il vestito di un maxi San Francesco d'Assisi con il lupo accanto. In un'altra opera il tema della pace è stato sviluppato in una composizione allegorica con l'unione di tutti i popoli e di tutte le nazioni del pianeta. Un messaggio di speranza. Ovunque era un tripudio di colori in onore del Papa e dei santi patroni per un'estensione complessiva di quasi seicento metri quadrati di lavoro creativo (e molto laborioso) da parte di diversi maestri infioratori arrivati da ogni parte d'Italia. Dal tramonto di mercoledì si sono messi a preparare le basi e i materiali necessari per 'dipingere' i bozzetti aiutati da squadre di volontari. Per avere una idea dell'impegno basta solo pensare che ogni quadro aveva una dimensione media di 50 metri quadrati. L’inaugurazione dell'infiorata ha coinciso con l'inizio della messa per i santi Pietro e Paolo che si teneva in basilica con oltre settanta cardinali e altrettanti vescovi. A via della Conciliazione un sacerdote munito di aspersorio provvedeva a benedire le dodici opere.

 

«Siamo contenti e onorati di poter tornare ad offrire un evento unico nel suo genere che unisce la secolare tradizione romana dell'infiorata a quelle delle altre regioni d'Italia. Si tratta di iniziative che da un lato costituiscono momenti di attrazione turistica ma dall'altro testimoniano la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del nostro territorio» ha spiegato il presidente dell'Unione Pro Loco d'Italia, Antonino La Spina. Lucia Rosi, Presidente della Pro Loco di Roma Capitale ha riassunto il cammino storico di questa tradizione. Fu avviata nel 1625 dal fiorista Benedetto Drei ed è proseguita grazie a Gian Lorenzo Bernini, artista geniale, architetto, scultore ma anche maestro delle feste barocche. «Successivamente si diffuse in altre località del Lazio, scomparendo però proprio a Roma prima di essere riscoperta dieci anni fa» ha precisato Mauro Abbondanza, direttore della Pro loco di Roma Capitale.  Stavolta erano dieci i gruppi coinvolti in questa edizione, in rappresentanza di sette regioni: Toscana, Puglia, Veneto, Sardegna, Marche, Abruzzo e Basilicata. Per tutti l'impegno della pace era nei disegni allegorici capaci di catturare l'attenzione e fare riflettere. 

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Il Messaggero