Roma - Lapidi nei cimiteri divelte, croci uncinate disegnate con lo spray, minacce esplicite sui social, sui muri, nel web, segni palesi di un odio che sembrava terminato...
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Sono solo alcuni dei dati che emergono dal rapporto realizzato dalla FRA, l’agenzia Ue per i diritti fondamentali, basato su interviste in dodici paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Regno Unito) a 16.395 persone che si definiscono ebree. Per la FRA, l’indagine indica che «l’antisemitismo pervade la sfera pubblica, riproducendo e radicando stereotipi negativi relativi agli ebrei». In Europa, ancora oggi, «il semplice fatto di essere ebrei aumenta la probabilità di dover affrontare un continuo flusso di abusi espressi in diverse forme, ovunque vadano, qualunque cosa leggano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero