Ddl Zan, 76 realtà cattoliche distribuiscono lettera-appello in Parlamento ma l'onorevole Zan la rifiuta

Ddl Zan, 79 realtà cattoliche distribuiscono lettera-appello in Parlamento ma l'onorevole la rifiuta
Ormai sul ddl Zan è muro contro muro. Le 76 associazioni cattoliche che nei giorni scorsi avevano lanciato appelli e diffuso documenti per chiedere - esattamente come...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ormai sul ddl Zan è muro contro muro. Le 76 associazioni cattoliche che nei giorni scorsi avevano lanciato appelli e diffuso documenti per chiedere - esattamente come avevano fatto la Santa Sede e la Cei - una modifica alla legge in discussione sulla omofobia si sono viste rimandare indietro dall'onorevole Zan il testo della lettera distribuita nel pomeriggio ai senatori.

Nella lettera venivano riassunte le preoccupazioni di tanti corpi intermedi: «Ci attendiamo - si legge -  che i senatori interpretino davvero la funzione di Camera Alta della Repubblica, ascoltando e facendo sintesi dell'ampio dibattito che in questi giorni nel Paese ha fatto risuonare all'unisono riflessioni provenienti da esperienze culturali molto diverse, ma tutte accese da una appassionata difesa degli ideali di laicità e di libertà della Carta costituzionale, che non potranno essere traditi proprio dal Senato».

Secondo queste associazioni - dalla Conferenza dei superiori maggiori al Movimento Cristiano dei lavoratori, dalla Giovanni XXIII alla fondazione De Gasperi - il testo come attualmente formulato introdurrebbe «norme di diverso significato, che imporrebbero per legge una specifica ideologia sull'uomo, il gender, e che contengono gravissimi rischi per la libertà di pensiero e di cultura di tutti»


 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero