Città del Vaticano - La morte ai tempi del coronavirus è qualcosa di immensamente crudele. Perchè ormai in alcuni ospedali si muore senza che nessuno dei...
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Il suo aiuto spirituale alla gente avviene con tutte le precauzioni del caso, tenendo conto delle rigide misure di sicurezza e del rischio del contagio. «L'altro giorno - racconta il frate - una signora, non potendo più salutare il marito defunto, mi ha chiesto di fare questo gesto. Ho benedetto la salma del marito, fatto una preghiera e poi ci siamo messi entrambi a piangere per telefono. Si vive il dolore nel dolore, è un momento di grande prova».
In queste ultime settimane, riferisce ancora fra Aquilino, «non posso più vedere di persona i malati e soprattutto coloro che sono in dialisi; ma rimango sulla porta della stanza: lo faccio perché se i pazienti non mi vedono, pensano che io sia stato contagiato. La maggior parte del tempo la passo nella cappella dell'ospedale a pregare. Spesso, la sera viene una dottoressa del reparto di cardiologia e preghiamo» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero