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PERUGIA Riaprire subito i Nidi e le scuole d’Infanzia delle zone rosse dell'Umbria. Lo ha detto il Tar e per questo atto potrebbe passare alla storia la signora Angela Minestrini, madre di un bimbo dell’Infanzia, unica dei 50 ricorrenti cui il Tribunale Amministrativo ha dato ragione accettando la richiesta di sospensiva potrebbe passare alla storia come “l’Angela dell’Infanzia”. Una disposizione con effetto immediato che ha mandato in crisi i sindaci dei comuni della Provincia di Perugia cui la Regione, per altro non costituitasi in giudizio, ha “girato” la sospensiva lasciando loro ogni decisione. Una situazione incandescente che in molti casi troverà solo oggi un raffreddamento, una via di uscita, con una probabile situazione a macchia di leopardo con chiusure revocate e altre addirittura prolungate. A meno che non arrivi una nuova ordinanza che mette tutta l’Umbria in zona rossa, il che non viene ritenuta ipotesi peregrina. IL RICORSO Il presidente dal Tar Raffaele Potenza, esaminando il ricorso di genitori e insegnanti contro l’ordinanza di chiusura di tutte le scuole: «Accoglie l’istanza di sospensione monocratica e, per l’effetto, sospende nei confronti della ricorrente Minestrini l’ordinanza impugnata nella parte in cui ha disposto la sospensione dei servizi socio-educativi per l’infanzia. Respinge l’istanza proposta da tutti i restanti ricorrenti. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2021». Circostanziate le ragioni dei ricorrenti, oltre ovviamente il riferimento al Dpcm in vigore, tenute in considerazione dal Giudice «sia nella preclusione a carico dei discenti della essenziale formazione scolastica», sia nelle possibili ripercussioni sul rapporto di lavoro dei genitori: con la regione in zona arancione, è preclusa la fruizione del congedo per motivi familiari e piò comportare in alcuni casi anche la perdita del posto di lavoro». I genitori ricorrenti del comitato “A scuola”, patrocinati dagli avvocati Alessandra Bircolotti ed Ermes Farinazzo, hanno ben gradito il primo risultato ottenuto ma non sono ancora soddisfatti perché non accettando il ricorso per far riaprire gli altri ordini di scuola «il Tar ha applicato incomprensibilmente due pesi e due misure, cosa che ci lascia ampia speranza di vedere accolto il ricorso in sede di discussione, che però, non essendo stata concessa la riduzione dei termini, avverrà solo il 16 marzo». LA SITUAZIONE Il Comune di Perugia, diffidato come la Regione per la sua ordinanza, deciderà domani ma intanto si è già messo in moto l’apparato per riaprire Nidi e scuole d’Infanzia quest’ultime magari con un servizio mensa ridotto (pasto freddo?), solo per il primo giorno. A Foligno il sindaco Zuccarini ha deciso in nottata: non ascolterà il suggerimento del Tar e proroga la chiusura di asili e nidi al 21 febbraio. Anche Landrini (Spello) e Sperandio (Trevi) prendono tempo come La Falsacappa di Bevagna che rimanda il tutto a chiarimenti con la Regione e al confronto con i colleghi del territorio. Tutti fanno riferimento ad aspetti normativi e sanitari; questi ultimo prevalgono a Nocera dove Bontempi annuncia «in base a situazione epidemiologica terrò chiuse tutte le scuole e c’è l’ordinanza che proroga la chiusura fino al 21».
Il Messaggero