Virus, riapertura asili dopo pronuncia del Tar
Ecco i sindaci che hanno già detto "no"

Virus, riapertura asili dopo pronuncia del Tar Ecco i sindaci che hanno già detto "no"
di Remo Gasperini
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Domenica 14 Febbraio 2021, 09:19

PERUGIA Riaprire subito i Nidi e le scuole d’Infanzia  delle zone rosse dell'Umbria. Lo ha detto il Tar e per questo atto potrebbe passare alla storia la signora Angela Minestrini, madre di un bimbo dell’Infanzia, unica dei 50 ricorrenti cui il Tribunale Amministrativo ha dato ragione accettando la richiesta di sospensiva potrebbe passare alla storia come “l’Angela dell’Infanzia”. Una disposizione con effetto immediato che ha mandato in crisi i sindaci dei comuni della Provincia di Perugia cui la Regione, per altro non costituitasi in giudizio, ha “girato” la sospensiva lasciando loro ogni decisione. Una situazione incandescente che in molti casi troverà solo oggi un raffreddamento, una via di uscita, con una probabile situazione a macchia di leopardo con chiusure revocate e altre addirittura prolungate. A meno che non arrivi una nuova ordinanza che mette tutta l’Umbria in zona rossa, il che non viene ritenuta ipotesi peregrina. IL RICORSO Il presidente dal Tar Raffaele Potenza, esaminando il ricorso di genitori e insegnanti contro l’ordinanza di chiusura di tutte le scuole: «Accoglie l’istanza di sospensione monocratica e, per l’effetto, sospende nei confronti della ricorrente Minestrini l’ordinanza impugnata nella parte in cui ha disposto la sospensione dei servizi socio-educativi per l’infanzia. Respinge l’istanza proposta da tutti i restanti ricorrenti. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2021». Circostanziate le ragioni dei ricorrenti, oltre ovviamente il riferimento al Dpcm in vigore, tenute in considerazione dal Giudice «sia nella preclusione a carico dei discenti della essenziale formazione scolastica», sia nelle possibili ripercussioni sul rapporto di lavoro dei genitori: con la regione in zona arancione, è preclusa la fruizione del congedo per motivi familiari e piò comportare in alcuni casi anche la perdita del posto di lavoro». I genitori ricorrenti del comitato “A scuola”, patrocinati dagli avvocati Alessandra Bircolotti ed Ermes Farinazzo, hanno ben gradito il primo risultato ottenuto ma non sono ancora soddisfatti perché non accettando il ricorso per far riaprire gli altri ordini di scuola «il Tar ha applicato incomprensibilmente due pesi e due misure, cosa che ci lascia ampia speranza di vedere accolto il ricorso in sede di discussione, che però, non essendo stata concessa la riduzione dei termini, avverrà solo il 16 marzo». LA SITUAZIONE Il Comune di Perugia, diffidato come la Regione per la sua ordinanza, deciderà domani ma intanto si è già messo in moto l’apparato per riaprire Nidi e scuole d’Infanzia quest’ultime magari con un servizio mensa ridotto (pasto freddo?), solo per il primo giorno. A Foligno il sindaco Zuccarini ha deciso in nottata: non ascolterà il suggerimento del Tar e proroga la chiusura di asili e nidi al 21 febbraio. Anche Landrini (Spello) e Sperandio (Trevi) prendono tempo come La Falsacappa di Bevagna che rimanda il tutto a chiarimenti con la Regione e al confronto con i colleghi del territorio. Tutti fanno riferimento ad aspetti normativi e sanitari; questi ultimo prevalgono a Nocera dove Bontempi annuncia «in base a situazione epidemiologica terrò chiuse tutte le scuole e c’è l’ordinanza che proroga la chiusura fino al 21». Il sindaco di Bettona Marcantoni sta valutando addirittura di tenere chiuso fino a fine mese. Nello Spoletino c’è già chi deve formalizzare la probabile chiusura come Petruccioli a Giano «anche in considerazione dell'elevato numero di bambini positivi», e Dottori a Scheggino: «Noi avevamo chiuso già prima dell'ordinanza regionale e siamo orientati a farlo ancora». Prenderanno decisioni oggi a Norcia, Cascia, Vallo di Nera, Sellano, Castel Ritaldi, Campello e Spoleto dove valutano anche i problemi legati a trasporti e mensa in caso di riapertura. E pensando a una riapertura immediata, problemi anche per i sindaci del Trasimeno che sono in continuo contatto: «Le cooperative di trasporto e di refezione che servono le scuole – osserva Giacomo Chiodini sindaco di Magione – hanno messo il personale in cassa integrazione o ferie e non sarà facile organizzare tutto per lunedì». A Gubbio giunta domenicale convocata da Stirati orientato a riaprire anche se «bisogna fare i conti con il ghiaccio per la neve». Nell’Alto Tevere il sindaco di Umbertide Cariza e l’assessore tifernate Cestini concordano che «la situazione è complessa» per questo approfondiscono e cercano soluzioni unitarie. Marsciano ha deciso di chiudere, Todi è in stand by, del resto, come ovunque, il nero su bianco tutti lo metteranno oggi. Intanto i sindacati denunciano l’“ennesimo caos”.