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PERUGIA Meno nuovi positivi di ieri, ma tasso di contagio dei tamponi in salita. I 463 casi censiti ieri dalla Regione, contro i 525 di sabato, sono il secondo dato più alto di sempre in Umbria, acquisito con circa 500 tamponi in meno. Resta alta l’attenzione sugli ospedali con 16 ricoverati in più in un giorno e il totale salito a 244; cifra poi ridotta a 242 per effetto dei decessi avvenuti ieri al Santa Maria di Perugia e che si aggiungono ai tre comunicati nel bollettino giornaliero Covid. Per evitare ulteriore stress sui servizi ospedalieri, il commissario Antonio Onnis ha invitato a evitare accessi impropri ai pronto soccorso regionali. Ma è nuovo scontro tra Regione e Governo dopo l’ultimo Dpcm con l’ulteriore stretta, evocata dagli stessi epidemiologi, in vigore dalla scorsa mezzanotte. Un provvedimento che per la governatrice Donatella Tesei «presenta incongruità e crea disparità tra categorie economiche».
Non bastasse quella sui servizi sanitari, la tensione ora si sposta anche sul piano istituzionale dopo il Dpcm che – tra l’altro - chiude palestre, cinema e teatri, limita gli orari di bar e ristoranti. «Ribadendo che la tutela della salute rimane la priorità di tutti noi, il nuovo Dpcm, nel quale ancora una volta non si sono volute inserire le principali proposte delle Regioni – osserva la presidente Tesei - presenta incongruità e crea delle forti disparità tra categorie, spesso non giustificate da rilevanze scientifiche epidemiologiche». La governatrice quindi si appella al governo affinché intervenga con aiuti concreti specie per i settori più penalizzati. «Le misure di ristoro devono essere adeguate e soprattutto tempestive, altrimenti – aggiunge la presidente – all’emergenza sanitaria si aggiungerà, ancora di più, quella economica».
Sui territori intanto si fanno i conti con numeri che non accennano a contenersi, col calo dei nuovi contagi (62 in meno rispetto a sabato) che sa di trend platonico visto che il tasso di positività dei tamponi giornalieri (3.397) è salito dal 13,4 al 13,6% (in Italia dall’11 al 13,1%).
Il Messaggero