Valnerina, frana minaccia l’abbazia di San Pietro in Valle

Valnerina, frana minaccia l’abbazia di San Pietro in Valle
TERNI Una frana causata dalla bomba d’acqua di qualche settimana fa abbattutesi su Ferentillo rischia di mettere a rischio l’abbazia di san Pietro il Valle. Il muro di...

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TERNI Una frana causata dalla bomba d’acqua di qualche settimana fa abbattutesi su Ferentillo rischia di mettere a rischio l’abbazia di san Pietro il Valle. Il muro di contenimento oramai è fiaccato, con la frana che ha interessato un parte significativa dell’intero costone di contenimento. Lo scampato pericolo, però, non fa dormire sonni tranquilli. 

La falla apertasi sul muro rischia, con un altro forte temporale, di far crollare l’intero muro, che potrebbe impattare sull’antica abbazia, molto sensibile ad umidità e degrado e già fortemente lesionata dal terremoto del 2016.
«Se non si interviene subito- spiega Sebastiano Torlini, storico e guida turistica - alla prossima scossa l’abside potrebbe crollare e con esso se ne andrebbe per sempre una parte della storia del convento». Già, il terremoto, in quella zona molto forte, ha ridotto parte delle dodici chiese di Ferentillo quasi o del tutto inagibili, si è salvata solo quella principale di santa Maria, per il resto sono buona parte transennate o, addirittura, prive di campanile crollato. 
Ed anche l’abbazia a subito dei gravi danni. Adesso ci mancava pure la frana a peggiore la situazione di instabilità del monastero. Il muro di cinta crollato fa parte della struttura contenitiva che costeggia l’antica strada e porta ai ruderi del primo insediamento umano. Adesso si dovrà intervenire per ripulire dai massi oltre che, la strada di accesso al monastero, anche dalle pietre a ridosso dell’abbazia. E bisognerà intervenire al più presto prima che venga giù un’altra parte del muro di contenimento già fiaccato e non più in grado di sostenere la pressione del terreno. L’abbazia di san Pietro in Valle custodisce un immenso patrimonio storico, artistico e archeologico tra cui l’altare longobardo di Ursus Magester, la collezione d sarcofagi romani più antico dell’Umbria. «L’abbazia – conclude Torlini- merita attenzione anche da parte del ministero nazionale e, soprattutto, ha bisogno di restauri strutturali per l’imponente area affrescata della zona absidale e del transetto». 

Ogni anno san Pietro in Valle viene visitata da circa 10 mila visitatori e, nel corso degli anni, è diventata punto di riferimento per migliaia di turisti che si recano in Valnerina. Proprio per la sua posizione nascosta tra i cipressi in un ambiente incontaminato e di grande bellezza, l’abbazia nel corso degli anni è diventata metà preferita per i matrimoni.
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Il Messaggero