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«Un bel progetto che abbiamo sposato sin da subito seguendo cià che era stato tracciato». Così il presidente della Ternana, Nicola Guida, alla presentazione del secondo libro 'Arnold e gli Scaldapanchina – Un bullo per amico', dopo il successo ottenuto nella passata stagione con il progetto pilota nato dalla collaborazione tra Ternana Calcio ed Almond Entertainment. «Il calcio deve dare l'esempio a partire dai più piccoli - ha aggiunto il numero uno rossoverde - certi principi si portano dietro per tutta la vita. Il bullismo è una piaga sociale e va combattuto. Il calcio che è cosi importante a Terni come in altre città, deve dare l'esempio».
La storia creata da Philip Osbourne e illustrata dalla disegnatrice ternana Roberta Procacci racconta una storia di bullismo e di redenzione, come dice il titolo stesso. Sullo sfondo ci sono la città di Terni e la Ternana Calcio, con tutta la sua storia, quasi centenaria. Il libro sarà distribuito gratuitamente alle famiglie che si recheranno allo stadio Liberati in occasione di Ternana-Cosenza, in programma sabato 16 marzo alle 14. Sarà inoltre presentato nelle scuole elementari di Terni e del comprensorio alla presenza dei calciatori rossoverdi, del direttore creativo di Almond, Dario Gulli, della illustratrice, Roberta Procacci, che in tempo reale disegnerà interagendo con i giovani studenti e di Mauro Esposito, in rappresentanza dell'Ufficio Scolastico Provinciale.
Alla presentazione avvenuta in un noto esercizio commerciale tra Terni e San Gemini c'erano anche il vice presidente della Ternana, Antonio Margiotta, e il direttore operativo e gestionale, Giuseppe D'Aniello il quale si è soffermato anche sull'episodio di razzismo che ha visto coinvolto il calciatore della Primavera della Ternana, Della Salandra, durante il derby con il Perugia e che è costato al giocatore una maxi squalifica di dieci giornate: «Un spiacevole, chiariremo l'accaduto e prenderemo seri provvedimenti - ha detto D'Aniello - in questo caso non si tratta di bullismo, ma discriminazione che è ancora più grave. La sensibilizzazione su questi temi non è mai troppa e come società siamo sempre pronti a intervenire tempestivamente».
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