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NORCIA - Dopo quattro anni, ma il largo anticipo rispetto ai tempi scanditi dal bando di gara, si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza della Basilica di San Benedetto, crollata sotto la scossa fortissima del terremoto del 30 ottobre 2016. La Basilica, che è un po' diventato il simbolo del sisma 2016 in Umbria, potrà quindi ora rinascere, grazie ai contributi dell'Europa e dell'Eni. Gli interventi di messa in sicurezza, cantierizzazione e svolgimento delle indagini preliminari, finanziati con fondi Por Fers 2014-2020, sono stati diretti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria, nell'ambito dell'apposita convenzione sottoscritta nel marzo dello scorso anno tra Mibact e Regione. Interventi che, secondo il bando, si sarebbero dovuti completare nell'arco di 120 giorni (a partire dal 1 ottobre scorso) e che invece, come sottolinea la Soprintendenza, «si sono conclusi con largio anticipo». Ora, quindi, la ricostruzione della Basilica può davvero iniziare. «Nei prossimi giorni - sono i tempi scanditi dalla Soprintendenza - si provvederà a rimuovere l'area di cantiere, in attesa dell'avvio dei lavori di ricostruzione per i quali, come noto, si è conclusa la fase di aggiudicazione della progettazione coordinata dalla Soprintendenza Speciale per le aree colpite dal Sisma 2016». Soddisfazione viene espressa dalla Soprintendente Rosaria Mencarelli, che definisce «un ottimo traguardo quello che abbiamo raggiunto con così largo anticipo. Un risultato dovuto sia alla competenza e organizzazione dell’impresa, ma anche alle capacità tecniche dei funzionari della Soprintendenza. L’ingegnere Giuseppe Lacava e l’architetto Vanessa Squadroni - evidenzia la Soprintendente - sono due specialisti di cui siamo molto fieri, anche perché sono soli in questa ardua opera di gestione della ricostruzione del patrimonio culturale. A conclusione di questi lavori stiamo inoltre valutando di iniziare le operazioni di messa in sicurezza e consolidamento dei significativi resti della grande tela di Filippo Napoletano raffigurante l’incontro tra S. Benedetto e Totila, re dei Goti, che era collocata sull’altare del transetto sinistro della Basilica. Se pur molto danneggiata, è una importante testimonianza che dobbiamo restituire alla Basilica e alla comunità nursina».
Il Messaggero