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PERUGIA - Consegna alla autorità tedesche: questo ha stabilito nel primo pomeriggio di lunedì la corte d'appello in merito all'udienza per l'estradizione di Maximilian Eder, ex colonnello delle forze speciali tedesche arrestato lo scorso 7 dicembre dalla digos in un albergo di Ponte San Giovanni con l'accusa di essere tra i 25 componenti del commando che preparava l'assalto al parlamento tedesco.
Da quanto si apprende, Eder si trovava a Perugia al momento dell'arresto da una settimana dopo essere arrivato in auto con un connazionale da Ancona (appena sbarcato dalla Croazia) e stava aspettando un altro connazionale per andare nel principato di Monaco.
Nel corso di tre ore di dibattimento, Eder, assistito dall'avvocato Barbara Rosati, ha parlato a lungo dichiarandosi «perseguitato politico» per le proprie idee ed è sembrato molto più combattivo rispetto all'udienza dello scorso 9 dicembre per la convalida dell'arresto.
La corte ha respinto alcune contestazioni avanzate dalla difesa e al tempo stesso confermato le richieste formulate dal procuratore generale Sergio Sottani e del sostituto procuratore Claudio Cicchella disponendo «il mantenimento della custodia in carcere per i gravi reati ipotizzati - si legge in una nota della procura generale - nel mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria tedesca».
Ora la difesa dell'ex colonnello ha cinque giorni di tempo per presentare il ricorso in Cassazione.
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