Tutti i premiati al Love Film Festival: Giovanni Veronesi chiude l'edizione

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PERUGIA - Un’edizione «spettacolare», così il direttore artistico Daniele Corvi ha commentato il Love Film Festival 2019, conclusosi ieri sera con...

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PERUGIA - Un’edizione «spettacolare», così il direttore artistico Daniele Corvi ha commentato il Love Film Festival 2019, conclusosi ieri sera con l’incontro tra il pubblico e Giovanni Veronesi dopo la proiezione del suo Moschettieri del re. «Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni iniziali è stato davvero un successo dietro l'altro» è il bilancio del patron della manifestazione perugina, che in questa quinta edizione ha proposto momenti di cinema e approfondimento dedicati a innovazione e sostenibilità, fairplay, femminicidio, giovani e talento. La location principale è stata la Sala conferenze della Galleria Nazionale dell’Umbria, che ha registrato centinaia di presenze per le 7 proiezioni, i 2 workshop, i 2 convegni e la decina di incontri con personaggi di rilievo della scena internazionale.


Questi tutti i vincitori del Love Film Festival di quest’anno. Grifone d’oro per il miglior film a Dogman, Miglior regia a Giovanni Veronesi, Miglior documentario Mothers di Fabio Lovino, Miglior attore Giorgio Marchesi, Miglior attrice Eleonora Brown, Miglior film per i valori etici Anima di Pino Ammendola e Rosario Montesanti. Sono stati anche assegnati i premi alla carriera all'attore Franco Nero e a Carlo Rambaldi per gli effetti speciali. Due i premi speciali, quello al talento andato ad Andrea Paris e quello per il coraggio a Vittorio Mauri. La finale cortometraggi ha visto trionfare Le piccole cose di Alessandra Carrillo, che ha vinto il Grifone d'oro dedicato a Lorenzo Mariucci. Una menzione speciale è andata a Giuseppe Alessio Nuzzo per Il nome che mi hai sempre dato.


Tra i momenti da incorniciare anche la consegna del Grifone d’oro alla carriera al produttore e doppiatore Greg Snegoff, durante una cerimonia al Castello di Solfagnano. L'artista americano ha ricevuto il riconoscimento da Francesca Colaiacovo, la cui famiglia ha messo a disposizione una location affascinante come il Castello, confermando la predisposizione a fare squadra con le realtà del territorio, come già successo in passato con Umbria Jazz. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero