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Tre lavoratori della Treofan di Terni sono saliti questa mattina su un silo adibito allo stoccaggio delle materie prime dell'azienda, in segno di protesta contro la liquidazione del sito deciso dalla proprietà Jindal. Il gesto è avvenuto al termine del corteo organizzato da rsu e segreterie locali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Ugl chimici in occasione della visita allo stabilimento del liquidatore della società. I tre, dopo aver raggiunto la cima del silo, ad un'altezza di circa 30 metri, si sono poi legati simbolicamente al serbatoio con delle corde. Sono infine scesi dopo circa mezz'ora. «Combatteremo fino all'ultimo affinché la vertenza non si concluda con la chiusura della fabbrica e con i nostri licenziamenti» l'appello partito dai lavoratori. Questi sperano che, anche sulla base degli strumenti in mano al governo italiano, la procedura di messa in liquidazione possa stopparsi e la società essere messa in vendita, per garantire così la continuità produttiva del sito. La lotta viene sostenuta anche dalle istituzioni locali. Tra i parlamentari umbri presenti stamani al presidio, insieme a Verini (Pd), Caparvi e Alessandrini (Lega), anche il senatore di Italia Viva Leonardo Grimani, oltre ad alcuni consiglieri regionali di vari schieramenti.
I Parlamentari della Lega. «Ribadiamo la nostra azione di sostegno ai lavoratori e di sollecito al governo, al ministro Patuanelli, al sottosegretario Todde», affinché la Treofan di Terni «non venga depredata da un imprenditore indiano che ha manifestato, come si sospettava un tempo, la volontà di acquisire quote di mercato e mandare a casa 150 lavoratori».
La diffida. Regione, Comune di Terni e segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil
hanno inviato una lettera di diffida alla Treofan Italy srl, dopo che l'incaricato dalla proprietà Jindal ha confermato l'apertura della procedura di liquidazione per lo stabilimento del polo chimico ternano. A firmare l'atto l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, il sindaco Leonardo Latini e i segretari delle tre organizzazioni, Sergio Cardinali, Lorenzo Zoli e Venere Balla.
«L'attuale situazione dello stabilimento di Terni della Treofan Italy srl - scrivono i sottoscrittori dell'atto -, contraddistinta da profonde criticità, determinate da scelte della proprietà in palese contrasto con le potenzialità produttive e del mercato, trae origine, a nostro avviso, da un disegno preordinato di dismissione del sito, da oggettive inadempienze contrattuali e degli impegni assunti, da atti in contrasto con la ratio di normative che hanno consentito l'acquisizione di rilevanti contributi».
Dopo avere ripercorso il processo che ha portato al ridimensionamento produttivo del sito, istituzioni e sindacati invitano la società «a dare puntuale seguito agli impegni assunti, revocando con immediatezza ogni atto in contrasto con gli stessi».
Intanto i parlamentari della Lega Umbria annunciano che chiederanno al ministero dello Sviluppo economico «di convocare in via d'urgenza il tavolo Treofan» e di «riferire su tutte le azioni di contrasto alle scelte della multinazionale che erano state annunciate» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero