«Da ormai diversi giorni questi due cani mi seguono e corrono al mio fianco». Lorenzo Barone non è più un viaggiatore solitario. L'esploratore di San...
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Non gli ha ancora dato un nome, forse per non affezionarsi troppo visto che prima o poi li dovrà salutare. Lorenzo sta per arrivare ad Ust Nera e superare così la tratta più lunga tra le quattro più fredde e difficili del percorso. «Temperature sempre sotto i -40°C fino a -48°C - racconta - tutto benissimo tranne il naso, continuo a volte a perdere la sensibilità per il freddo ed è rischioso. Ho forato altre due volte e sto cercando di capire il motivo delle forature, so che è per via del freddo ma vedendo i fori non capisco l'esatto meccanismo, per fortuna è accaduto vicino ad una baracca ed ho potuto cambiare camere d'aria senza problemi».
Il primo tratto della sua traversata si concluderà a Tommot, da fare sicuramente esclusivamente in bicicletta: 2.780 km attraverso il Polo del Freddo. La seconda parte del viagio, da Tommot a Irkutsk di 2.500 km, tra bici, treno e autostop in base a quando arriverà a Tommot e quali condizioni troverà. Lì sono previste temperature meno rigide e giornate più lunghe. La terza parte del percorso, da Irkutsk all'Ucraina di 5.500 km, Barone ha intenzione di farla possibilmente in autostop o in alternativa con la transiberiana. Infine, dall'Ucraina fino a casa, per l'ultimo tratto di 2.700 km da fare in bicicletta quando sarà ormai primavera.
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Il Messaggero