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Una fioritura di colori che esalteranno la bellezza della città di Orvieto reinterpretando i colori degli antichi quartieri di Corsica, Serancia, Olmo e Santa Maria della Stella. Torna Orvieto in Fiore, con la sua decima edizione, a impreziosire la città nel lungo weekend dal 3 al 5 giugno; una edizione quella del decennale che torna, dopo lo stop inferto dal Covid, carica di aspettative, promossa dall’associazione Comitato Cittadino dei Quartieri e dall’associazione Fidapa Orvieto, con il patrocinio del comune e il sostegno della Diocesi di Orvieto-Todi.
Onorando una storia secolare fatta di tradizioni antiche e popolari, Orvieto in Fiore si pone come una anteprima colorata e suggestiva aprendo le grandi feste della tradizione orvietana. Tanti gli appuntamenti e tante le occasioni per ammirare una Orvieto in Fiore che sempre più cresce e sempre più si fonda sulla collaborazione tra Enti, associazioni e volontari.
Si comincia sabato alle 18 al palazzo del Popolo / Sala dei Quattrocento con la presentazione e proiezione del docufilm “Ogni giorno, ogni volta” realizzato dal gruppo Sbandieratori e Musici di Orvieto per i dieci anni dalla costituzione. Il tema delle infiorate realizzate all’interno di chiese e palazzi della città sui bozzetti creati dagli studenti del Liceo Artistico di Orvieto e scelti dal vescovo Gualtiero Sigismondi, sarà “Francesco e il Coronavirus”, una occasione per riflettere sull’esperienza della pandemia come percorso di trasformazione anche interiore, mettendola a confronto con tre momenti vissuti da San Francesco d’Assisi all’età di vent’anni: la prigionia, la malattia e la crisi. E poi la tradizionale gara delle finestre, balconi e vetrine, e in questa edizione anche vie e vicoli, fioriti coordinata dalla Fidapa, e musica con gli allievi pianisti del M° Riccardo Cambri.
Domenica 5 giugno, infine, Festa della Pentecoste, e Discesa della Palombella, accompagnata nel pomeriggio dal corteo in costume che sfilerà da piazza Cahen a piazza del Popolo dove alle 18 la scena sarà tutta del “Palio dei Balestrieri”.
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Il Messaggero