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La più grande campagna vaccinale della storia, partita meno di nove mesi fa, arriva alla terza dose. E a Terni ieri ha raggiunto i primi 20 pazienti, tutti dializzati, che fanno parte della categoria dei cosiddetti immunocompromessi.
Sono stati chiamati direttamente dall' Asl, qualcuno è stato semplicemente avvertito, perché la somministrazione della terza dose ha coinciso con la seduta di dialisi. Infatti sono andati a vaccinarsi al Santa Maria. Al momento le somministrazione ai fragili vengono fatte nei presidi ospedalieri che hanno la terapia intensiva, in ambiente protetto ed in presenza di un anestesista, quindi solo a Terni (20) e ad Orvieto (6). Dopo i dializzati si passerà ai trapiantati. Sul fatto che tra i fragili ancora una volta non sono state inserite le persone con disabilità gravi, è già polemica.
«Siamo sempre stati invisibili dicono. Sulla possibilità di allargare la platea delle terze dosi ad altre categorie si deve attendere però il parere della comunità scientifica. Nei prossimi giorni si darà presumibilmente il via libera agli over 80 e ai sanitari impegnati in prima linea.
Un passo in avanti importante, perché assicura la protezione dal Covid-19 a chi ha un sistema immunitario più debole. In realtà si dovrebbe parlare di dose aggiuntiva, a completamento del ciclo vaccinale primario di 2 dosi, per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Deve essere somministrato almeno dopo 28 giorni dalla seconda, e il prima possibile se tale lasso di tempo è già trascorso.
E va ai più deboli, per primi. Dopo i dializzati sarà la volta dei pazienti trapiantati, poi di quelli oncologici sottoposti a chemio o radioterapia. Per la giornata di oggi, al Santa Maria di Terni, sono previste altre 20 somministrazioni e 7 ad Orvieto. Alla fine ci saranno i booster per chi, a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una dose di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria. Insomma, la terza fase è appena iniziata.
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Il Messaggero