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UMBERTIDE «Con l'arrivo del commissario alla ricostruzione Guido Castelli, sabato prossimo, e del ministro per la protezione civile Nello Musumeci, giovedì 6 aprile, cominceremo i confronti istituzionali sul posto». Tocca a Enrico Melasecche, l'assessore regionale alle infrastrutture, gettare acqua sul fuocherello del dubbio che sta agitando le centinaia di sfollati di Pierantonio e Sant'Orfeto. La visita di Musumeci era stata ufficializzata di mattina dalla presidente Donatella Tesei: «Il ministro, sempre informato sulla situazione, attraverso il Dipartimento nazionale non ha fatto mancare il supporto della Protezione Civile per tutto il periodo dell'emergenza». Ma è pomeriggio, quando Melasecche fornisce la prima certezza: «Fabrizio Curcio, capo Dipartimento protezione civile, ha concluso con parere favorevole l'istruttoria per la richiesta dello stato d'emergenza e l'ha trasmessa al ministro per le valutazioni».
La relazione inviata dalla Giunta regionale aveva quantificato in 350 milioni l'importo degli interventi: 4 per l'autonoma sistemazione; 9 per beni culturali, chiese, cimiteri; 330 per la ricostruzione. In uno degli ultimi “report” sono 707 le persone in cerca di una casa: 438 a Pierantonio e Pian d'Assino; 269 a Sant'Orfeto. Sono 300 gli edifici inagibili, di cui 166 in gravi condizioni. Numeri che esprimono la ricaduta dell'evento tellurico su questa fetta di Umbria, tra Umbertide e Perugia. Lo stato d'emergenza «libera il tema del Cas, il Contributo di autonoma sistemazione, e dà una risposta alle famiglie che hanno perso la propria abitazione», sottolinea Melasecche.
Un modo per tenere accesa la fiammella della speranza al pari del mercato settimanale, frequentato soprattutto dagli anziani che hanno difficoltà per andare a Umbertide o Ponte Pattoli, dove sono i negozi di generi alimentari più vicini. Pochi chilometri, sempre troppi per chi deve contare sulla solidarietà dei paesani, mai venuta meno. «Per quanto riguarda la prospettiva di medio e lungo periodo sono certo di tempi molto più brevi dei terremoti del 1997 e del 2016: la macchina, i regolamenti, le persone ci sono, bisogna dare mano all'inserimento nel cratere», sostiene Melasecche che prima non nasconde un «moderato ottimismo». Poi mette le cose in chiaro: «Capisco l'amarezza, lo scoramento, la disperazione, ma stiamo lavorando, per quanto mi riguarda faccio mio il motto del Vangelo “se sì è sì, se no è no”». Senza polemiche, ci mancherebbe. Non è il momento. Intanto, la quinta classe della scuola primaria “Senza zaino” di Pierantonio ieri mattina è stata in visita alla sede della Giunta regionale di Palazzo Donini. I 18 bambini sono arrivati a Perugia per scoprirne le bellezze artistiche e visitare la mostra del Perugino alla Galleria Nazionale dell'Umbria e la Perugia sotterranea. Dopo l'evento sismico - spiegano le maestre - ci ha ospitato la “Garibaldi” di Umbertide per continuare le lezioni. Dopo le vacanze di Pasqua dovrebbero tornare nelle aule ricavate alla scuola dell'infanzia di Pierantonio con i 100mila euro messi sul piatto dal Comune. I più grandicelli, quelli delle medie, resteranno alla Mavarelli-Pascoli fino al termine dell'anno scolastico. Poi si vedrà. Momenti come quelli di ieri - puntualizzano le insegnanti - sono programmati per far distrarre i bambini, ai quali è offerto anche un sostegno psicologico, cercando di metterli in contatto con l'ambiente e con l'arte.
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