Terremoto, inchiesta della Corte dei Conti sui contributi ai lavoratori autonomi che hanno subito danni

Nella fito d'archivio la rimozione delle macerie a Norcia
PERUGIA - Un’inchiesta sui cinquemila euro di una tantum dati dalla Regione ai lavoratori autonomi che hanno dovuto interrompere l’attività per il terremoto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - Un’inchiesta sui cinquemila euro di una tantum dati dalla Regione ai lavoratori autonomi che hanno dovuto interrompere l’attività per il terremoto dell’agosto 2016 e le scosse successive. Si muove la procura regionale della Corte dei Conti. Secondo quanto risulta al Messaggero, il capo della Procura contabile, Rosa Francaviglia, ha delegato alle indagini il Nucleo di polizia economica e finanziaria del comando provinciale della guardia di finanza.


La magistratura contabile è interessata a tutti lo svolgimento dell’operazione. E alla Regione avrebbe chiesto un quadro completo della situazione di quel tipo di contributo. Quanto soggetti l’hanno preso, che tipo di controllo ha effettuato la Regione e se ci sono fondi che non sono stati utilizzati o assegnati. Cioè se c’è un residuo e perché si è formato. La legge di riferimento è la numero 226 del 2016. Dei temi legati al posto terremoto e alla ricostruzione la procuratrice Francaviglia ha parlato anche nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti con particolare riferimento, per esempio, ai ritardi legati alla ricostruzione dell’ospedale di Norcia, situazione sui cui c’era già un fascicolo aperto.
Sul fronte dei contributi ai lavoratori autonomi c’è il sospetto. se la procura contabile si è attivata, che potrebbe esserci stato qualche percettore che non ne avesse diritto. Cosi che l’Ente pubblico si ritroverebbe come parte danneggiati dal presunto danno erariale. Furbetti? Semplificazione da slogan, ma la strada potrebbe essere quella.
Per il contributo un tantum regionale, palazzo Donini (era in carica la giunta Marini), in una nota del 15 novembre 2017 aveva annunciato la riapertura dei termini per «la richiesta di indennità per il sostegno al reddito una tantum di 5mila euro per l’anno 2016, una delle misure urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici». La misura riguarda va «i collaboratori coordinati e continuativi, i titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, i lavoratori autonomi, compresi i titolari di attività di impresa e professionali, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi sismici e che operino esclusivamente o, nel caso degli agenti e rappresentanti, prevalentemente, in uno dei Comuni del perimetro del sisma». In precedenza il periodo di presentazione delle domande andava dal 3 febbraio al 21 luglio. Nella prima finestra erano arrivate agli uffici regionali e sono state istruite oltre 1300 domande, di cui 1125 erano stati autorizzate prima che scattasse la proroga.

La giunta regionale (l’assessorato era quello allo Sviluppo economico guidato da Fabio Paparelli) dopo la chiusura dei termini aveva ricevuto richieste che hanno messo in evidenza difficoltà incontrate da alcuni per inviare in tempo le domande di indennità a seguito, ad esempio, di ordinanze di inagibilità che erano state emesse in un periodo successivo. Il periodo di sospensione del lavoro era riferita all’anno 2016. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero