Terni, sirene spiegate in Ast per ricordare le vittime di Torino Il sindaco: “Ferita ancora aperta”

Terni, sirene spiegate in Ast per ricordare le vittime di Torino Il sindaco: “Ferita ancora aperta”
Terni Le sirene della fabbrica dell'Ast-ThysseKrupp di Terni hanno suonato per dieci secondi, stamani a mezzogiorno, in ricordo delle vittime della strage dello...

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Terni Le sirene della fabbrica dell'Ast-ThysseKrupp di Terni hanno suonato per dieci secondi, stamani a mezzogiorno, in ricordo delle vittime della strage dello stabilimento di Torino della multinazionale tedesca, di cui oggi ricorre il decennale. L'azienda ha anche deciso di issare a mezz'asta, per tutta la giornata, le bandiere dell'Italia e della Germania che si trovano al cancello di ingresso dell'acciaieria, mentre il sito internet è stato listato a lutto. «In ricordo dei nostri sette colleghi che hanno perso la vita in un tragico incidente, nel rispetto di chi ha sofferto e continua a soffrire, nell'impegno che mai possano ripetersi simili tragedie» recita il messaggio scritto nella homepage del sito, accanto ad un fiocco nero. Un analogo testo è stato inviato via mail a tutti i dipendenti dello stabilimento. Nella fabbrica ternana recentemente è entrata in funzione, dopo il trasferimento da Torino, la linea 5 dell'acciaieria (ora ribattezzata linea 6) in cui si verificò l'incidente in cui morirono i sette operai.


IL SINDACO «Condivido l'iniziativa dell'Ast di ricordare, a mezzogiorno, con il suono delle sirene della fabbrica, le vittime dell'orrenda strage di Torino, una vicenda che ha segnato profondamente tutti noi e che ha costituito un passaggio nodale sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro»: a dirlo, in una nota, è il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. «Quanto accaduto il 6 dicembre del 2007, con un incidente devastante, che ha portato alla morte atroce di 7 operai - prosegue il sindaco - rimane nel vissuto di tutto coloro che considerano il lavoro come elemento fondante della società e Terni conosce benissimo questa centralità. Faccio mie le parole del presidente Mattarella, che ha parlato di ferita indelebile e che ha portato la vicinanza di una nazione alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti del rogo. Sottolineo - conclude - il bisogno di giustizia, che deve essere equanime ed esteso a tutti coloro che sono stati ritenuti responsabili di quanto accaduto». Anche la rsu della Fiom ricorda «con profonda commozione i sette colleghi morti in quella maledetta notte». «Non ci stancheremo mai di ribadire - si legge in un comunicato - che quella tragedia ha segnato in Italia una delle pagine più tristi per il mondo del lavoro. Chiediamo che venga fatta fino in fondo giustizia, richiamando tutti i colpevoli alle proprie responsabilità» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero