«Abbiamo chiesto al Governo di intervenire su Thyssenkrupp per ridurre i tempi per la ricerca del partner o per la cessione di Acciai Speciali Terni. Tempi troppo lunghi...
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«A settembre verrà completato il piano di investimenti dell’accordo del giugno scorso – sottolineano Gambardella e Lucchetti - e dal 1 ottobre la multinazionale tedesca collocherà Ast in una business unit “Multi-tracks” che rappresenterà un limbo pericoloso in assenza di un nuovo piano industriale che assicuri nuovi e sufficienti investimenti per la salvaguardia degli impianti». «Per la Uilm – aggiungono - i 9/12 mesi dichiarati dall’azienda necessari per l’espletamento della procedura, dal momento del suo avvio, per raggiungere l’accordo di partnership o per la vendita, sono un periodo di tempo eccessivamente lungo».
«Riteniamo positivo l’annunciato interesse per AST Terni di alcune imprese siderurgiche nazionali – continuano - ma saremmo interessati a conoscere e confrontarci su piani di sviluppo industriale ed occupazionale di questi soggetti. Crediamo che l’apertura di una discussione preliminare su progetti di prospettiva dell’acciaieria ternana possa stimolare l’attenzione e la valorizzazione del sito stesso che ha tutte le potenzialità per continuare a produrre ricchezza soprattutto per il territorio interessato». «Il governo – concludono - ha riconfermato la strategicità del sito di Terni, ha raccolto le nostre preoccupazioni e le nostre sollecitazioni impegnandosi a riconvocare le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali alla luce dei futuri sviluppi della vertenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero