TERNI - Nove anni senza David Raggi, il 27enne ternano ammazzato senza una ragione dal coetaneo Amine Assoul, marocchino pregiudicato in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato che girava per la città nonostante un cumulo di condanne da scontare per una serie di reati. 

Una data che ha segnato un punto di non ritorno.

Un giovedì notte maledetto, quello di nove anni fa, che ha cambiato la vita di una città intera. Che si sveglierà scoprendo che un ragazzo perbene di 27 anni, un giovane amato da tutti che ogni giorno faceva qualcosa per gli altri, è stato costretto a dire addio alla sua breve vita senza un perché. Dopo un drink in uno dei locali più frequentati del centro, in piazza dell'Olmo, cuore della movida. Un delitto atroce per la sua “banalità” efferata, che ha lasciato solo lacrime e dolore in una città che ancora oggi piange in silenzio un ragazzo d’oro ammazzato per nulla. “Colpevole” di essersi trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Per gli amici di David non è passato un secondo. Lo ricordano con affetto nei post sui social e sono accanto alla sua famiglia, che non ha mai alimentato il seme dell'odio neppure di fronte al sangue versato da David.

Amine Assoul sta scontando la condanna a trent'anni di carcere confermata dalla Casssazione sei anni fa, quella decisa dai giudici di primo e secondo grado.