Terni, Gianluigi Spinelli deputato per 48 ore: «Non c'era stata la proclamazione ma un po' dispiace»

Terni, Gianluigi Spinelli deputato per 48 ore: «Non c'era stata la proclamazione ma un po' dispiace»
Non si è sentito deputato per quasi due giorni Pier Luigi Spinelli, segretario del Pd di Terni e candidato per il Pd al plurinominale della Camera nel collegio Umbria...

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Non si è sentito deputato per quasi due giorni Pier Luigi Spinelli, segretario del Pd di Terni e candidato per il Pd al plurinominale della Camera nel collegio Umbria 1, prima dato


come eletto e intorno alle 18 del 28 settembre escluso dall'aggiornamento del portale
Eligendo. «La proclamazione non c'è mica stata» dice. «Sapevo che il conteggio, con i vari algoritmi per la ripartizione dei resti, sarebbe stato complicato - spiega ancora
Spinelli - e occorreva attendere. Così non mi sono troppo esaltato quando il mio nome figurava sulla piattaforma del ministero dell'Interno tra coloro che ce l'avevano fatta e non mi deprimo oggi che invece mi vedo escluso». Il suo, però, è uno dei nomi che il portare Eligendo ha dato per sicuro per più tempo, dalle 18 del 26 settembre alle 18 del 28 settembre. Difficile pensare, dunque, che, in tutto questo tempo, non ci fosse stata la possibilità di correggere l'errore.
«C'è un pò di amarezza non lo nascondo - ammette comunque il candidato del Pd - e adesso
vogliamo comprendere bene cosa sia successo in questo meccanismo già di per sé incomprensibile, poi vedremo se fare o meno dei passi ufficiali».
«Ricordo - afferma ancora Spinelli - che nelle precedenti elezioni, otto deputati entrarono in Parlamento dopo la proclamazione ufficiale, anche quella volta ci furono disguidi
analoghi a oggi».
Spinelli lavora da sempre al patronato della Cgil e vanta una lunga militanza. «Per me la politica è stata sempre passione e servizio - sottolinea - e così continuerò a interpretarla. Gli attestati di stima che mi stanno arrivando in queste ore mi inducono ad andare avanti con ancora più determinazione, al di là dell'amarezza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero