Hanno presentato le dimissioni in sei. Uno strappo che avrà una conseguenza immediata: lo scioglimento del Consiglio comunale di Ferentillo. Il gesto di protesta di sei...
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La Giunta Rifelli era finita sotto la lente per via delle quote rosa che non erano state rispettate. Un braccio di ferro che ha costretto il primo cittadino, il 26 novembre scorso, a fare un rimpasto e ricucire lo strappo con la parte politica della sua maggioranza che pretendeva il rispetto delle quote ruosa. Superare l'ostacolo quota rosa, però, pare non sia servito a salvare la nuova amministrazione, considerando le dimissioni di oggi. Per questo non è da escludere che le motivazioni dello strappo vadano cercate altrove. E c'è chi sposta il focus nel derby a destra che si sta consumando tra Lega e FdI.
I nomi dei consiglieri che si sono dimessi: Pierfederico Runcini, Elisabetta Cascielli (nominata assessore il 26 novembre), Giacomo Martinelli, Massimiliano Costantini, Lavinia Rossi e Roberto Pellini. Verrà nominato un commissario prefettizio che traghetterà il Comune fino a maggio, data prevista per le nuove elezioni.
Le reazioni
«Non conosco i retroscena e gli intrecci politici che hanno portato alla fine prematura della consiglio comunale di Ferentillo, ma - commenta il consigliere regionale del M5s, Thomas De Luca - lo ritengo uno spettacolo inaccettabile. Una sola lista, un solo sindaco, un solo programma e non sono stati capaci di sedersi intorno ad un tavolo e trovare una sintesi per il bene della comunità. Mentre si è data vita a questo teatro di litigi spiccioli sono stati persi finanziamenti regionali importanti per lo sviluppo turistico e la tutela del territorio. I cittadini ferentillesi pagano profumatamente tasse e servizi ed hanno diritto ad un'amministrazione seria che pensi a risolvere i problemi, non a crearli. Turismo, agricoltura, eventi, marketing territoriale, infrastrutture, servizi e tradizioni questi devono essere i temi centrali da cui ripartire».
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Il Messaggero