Terni - Ha deciso di farla finita impiccandosi nella cella del carcere di Sabbione dove stava scontando una condanna definitiva a otto anni di reclusione per rapina aggravata,...
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Il detenuto, che per dire addio alla vita ha usato le lenzuola legate alle sbarre della propria cella, aveva 48 anni, era originario della provincia di Sassari ed era nel penitenziario ternano già da qualche mese. Il tempestivo intervento degli agenti della penitenziaria purtroppo non è servito a salvarlo.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria si tratta di "un gesto grave, che lascia amarezza e sgomento. ll suicidio di un detenuto - prosegue Capece - costituisce solo un aspetto di quella più ampia e complessa crisi di identità che il carcere determina, alterando i rapporti e le relazioni, disgregando le prospettive esistenziali, affievolendo progetti e speranze. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere".
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Il Messaggero