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PERUGIA - Luis Suarez è stato interrogato dalla procura di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sull'esame «farsa» all'Università per stranieri, per l'ottenimento del livello B1 di italiano necessario per la cittadinanza, che serviva per andare alla Juventus.
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Il calciatore è stato sentito come persona informata sui fatti, insieme al suo manager-avvocato, dai sostituti procuratori Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti, in stretto coordinamento con il procuratore capo Raffaele Cantone. Gli sono state rivolte «tutte le domande che erano necessarie», fanno sapere dalla procura, sottolineando come l'interrogatorio sia durato oltre tre ore. Massimo riserbo sulle risposte del bomber, ma da quanto trapela l'interrogatorio è stato svolto comunque in lingua spagnola, alla presenza anche di un traduttore, oltre che del manager in veste di avvocato come richiesto alla procura dalle autorità spagnole. A sua volta, il manager è stato ascoltato dai magistrati perugini sempre come persona informata dei fatti
L'interrogatorio è avvenuto venerdì in videconferenza con un collegamento dall'aula degli Affreschi del palazzo di giustizia di Perugia. «Conoscevo i contenuti dell'esame», questa l'ammissione che Suarez avrebbe fatto ai magistrati, confermando di avere saputo - prima della prova - quelle che sarebbero state le domande dell'esame di italiano alla Stranieri.
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Il Messaggero