Spoleto, traffico illegale di uccelli da richiamo: 11 indagati

Spoleto, traffico illegale di uccelli da richiamo: 11 indagati
SPOLETO -  Maxi operazione antibracconaggio dei carabineri forestali cotnro il traffico nazionale e internazionale  di avifauna. Gli indagati sono undici di cui...

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SPOLETO -  Maxi operazione antibracconaggio dei carabineri forestali cotnro il traffico nazionale e internazionale  di avifauna. Gli indagati sono undici di cui cinque umbri

L’operazione ha stroncato un’attività dedita al traffico illegale di avifauna selvatica anche protetta, destinata al mercato degli uccelli da richiamo per cacciatori. Il traffico scoperto, che interessava diverse regioni italiane, veniva alimentato anche da esemplari provenienti illecitamente da altri paesi europei.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, ha portato a numerose perquisizioni che hanno visto impegnati i Carabinieri Forestali umbri di Campello sul Clitunno, Cerreto di Spoleto, Norcia, Sant’Anatolia di Narco, Scheggia e i Carabinieri Forestali di Napoli, Caserta, Forlì-Cesena,Vicenza, Belluno, Treviso, Trieste e Gorizia, oltre a quelli del Reparto Operativo Cites di Roma, specializzato nel contrasto al bracconaggio.
I reati contestati agli indagati, sono, oltre alla frode in commercio, la ricettazione, il maltrattamento animali (diversi esemplari presumibilmente catturati da poco tempo, presentano lesioni traumatiche agli arti di natura esogena dovute alla manipolazione finalizzata all’inanellamento di soggetti adulti), l’uso abusivo di sigilli e la caccia di uccelli con mezzi non consentiti.
L’operazione denominata “Lord of the Rings”, condotta dalla Sezione operativa antibracconaggio e reati a danno degli animali (Soarda) del Reparto operativo del raggruppamento carabinieri Cites, avviata in Umbria con la collaborazione delle stazioni Carabinieri Forestale di Campello sul Clitunno e Cerreto di Spoleto. Le indagini erano iniziate nel mese di settembre  a seguito di un controllo in un allevamento umbro di richiami vivi a uso venatorio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero