Terni, fuga delle griffe dal centro chiude anche Stefanel dopo Benetton

Il cartello affisso sulla vetrina di Stefanel
«Lo store chiuderà a breve». L’annuncio avviene via social e direttamente nel  negozio di Largo Villa Glori.  In poche ore il locale si riempie...

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«Lo store chiuderà a breve». L’annuncio avviene via social e direttamente nel  negozio di Largo Villa Glori.  In poche ore il locale si riempie di signore che fanno l’ultimo acquisto ad un ribasso mai visto per il brand italiano di abbigliamento donna. L’invito infatti è ad approfittare “dell’ultima chance”,  dello sconto del 70 per cento.  Due giorni dopo la chiusura inaspettata di Benetton – che lascia al buio quattro vetrine su corso Tacito e due su via Petroni -  il cartello sul bancone di Stefanel preoccupa tutti.  «Ma che sta succedendo? Ma che primavera sarà senza i colori di certi brand?».  I cittadini si interrogano. D’altro canto i dati sulle chiusure dei negozi di vicinato nei centri urbani pubblicati meno di una settimana da Confcommercio sono drammatici. A Terni sembrava che la situazione fosse migliore rispetto ad altre città d’Italia e a Perugia, ma i dati si riferivano all’anno passato. E  chissà, il 2023. Certamente non è iniziato bene. In un battibaleno ha chiuso Equivalenze in via Primo Maggio e Benetton in corso Tacito. Largo Villa Glori è nel mezzo.  Ma a parte via del Tribunale, non c’è traversa di corso Tacito che non si ritrovi con la metà dei locali sfitti. Ci sono state chiusure e trasferimenti nei centri commerciali. «Ma sono soprattutto  i trasferimenti di importanti catene di franchising che attestano la sofferenza del tessuto economico e sociale della città» - fa notare  il presidente di  Confcommercio Stefano Lupi.

 

 

 

 

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Il Messaggero