Parola d’ordine per entrare nella sala scommesse così eludevano le restrizioni anti-covid

Parola d’ordine per entrare nella sala scommesse così eludevano le restrizioni anti-covid
TERNI La sala scommesse è chiusa ormai da diversi mesi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERNI La sala scommesse è chiusa ormai da diversi mesi perché è una delle tante attività bandite per l’emergenza sanitaria. Ma questo non ha impedito ai clienti, giocatori incalliti d’età compresa tra i 49 ed i 63 anni, di trovare l’escamotage per poter comunque frequentare il locale. Infischiandosene pure delle regole imposte dalla pandemia, senza preoccuparsi di indossare la mascherina e senza rispettare la distanza interpersonale. Per entrare nella sala scommesse di via Narni, accerteranno gli uomini della polizia amministrativa della questura, i clienti ternani usavano dei segnali convenzionali così da farsi riconoscere. Siccome all’esterno non ci sono le telecamere di sicurezza, bussavano tre volte sulla vetrata fumé e dopo qualche istante il titolare apriva la porta e permetteva loro di accedere al locale senza dare nell’occhio. Nei fotogrammi che sono stati messi insieme dagli investigatori dell’amministrativa la scena viene immortalata più volte. E farà scattare l’intervento dei poliziotti, impegnati in servizi mirati volti ad accertare il rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19. Che impongono, tra l’altro, il divieto di esercitare alcune attività commerciali, a partire dalle sale scommesse. L’ingresso furtivo nel locale, accerteranno in questura, in realtà era finalizzato solo ad agevolare i clienti ad effettuare le scommesse attraverso una promessa telefonica fatta dal titolare, che poi era seguita dalla successiva ratifica e dal saldo delle giocate, che avveniva all’interno della sala scommesse situata lungo via Narni. I tre ternani beccati nel locale, tutti clienti abituali che prima della pandemia frequentavano la sala scommesse tutti i giorni, non avevano dimestichezza con il computer e avevano deciso di farsi aiutare, potendo contare sull’intermediazione del titolare. Materialmente era lui a fare la giocata per conto degli scommettitori, che poi si recavano nel locale per saldare il conto oppure per ritirare l’eventuale vincita. Riconoscendo ovviamente una piccola ricompensa a chi si era occupato dell’intermediazione. Al termine del blitz portato a termine nei giorni scorsi dalla squadra di polizia amministrativa della questura sono scattate le sanzioni per tutti: sia per il titolare, che non ha rispettato l’obbligo di chiusura del punto scommesse legato all’emergenza sanitaria, sia per i tre clienti. A loro è stata contestata la mancata osservanza dell’obbligo di indossare le mascherine di protezione e di tenere le distanza di sicurezza interpersonale.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero