Rissa alla sala partenze dell’aeroporto di Perugia: a processo i picchiatori albanesi

Rissa alla sala partenze dell’aeroporto di Perugia: a processo i picchiatori albanesi
Richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Perugia nei confronti di dieci albanesi, due spoletini e un perugino accusati a vario titolo di rissa, lesioni e...

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Richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Perugia nei confronti di dieci albanesi, due spoletini e un perugino accusati a vario titolo di rissa, lesioni e violazioni di domicilio. La prima contestazione che si legge nelle carte del pm è legata alla rissa avvenuta all’aeroporto San Francesco di Assisi il 25 giugno dell’anno scorso: in sette vengono accusati di aver partecipato al violento litigio «all’interno della sala partenze dell’aeroporto San Francesco in occasione della quale» due albanesi «riportavano lesioni, rispettivamente trauma cranico con ampia ferita Lc e frattura falange secondo dito piede destro, con prognosi di 25 giorni, e lesione lacerocontusa alla piramide nasale, ecchimosi all’occhio sinistro e piccole ferite da graffi al torace con prognosi di 15 giorni». L'ipotesi di lesioni personali viene invece contestata a sette indagati: «In concorso fra loro e altrri soggetti non identificati- si legge - mediante percosse e l’impiego di strumenti atti ad offendere, cagionato a un uomo lesioni personali consistite in ferite da taglio e punta frontale e occipitale, frattura delle ossa nasali e contusione all’emitorace destro con prognosi di 15 giorni, e a un altro contusioni alla mano destra e sinistra, alla gamba sinistra, ferita al polso destro e piccole ferite alle dita della mano sinistra». Il pm contesta inoltre l’aggravante dei futili motivi «consistiti nella frequentazione di una ragazza da parte dei componenti di entrambi i gruppi». La rissa all’aeroporto si lega a un episodio avvenuto circa un mese prima, del quale devono rispondere in otto, e cioè la violazione di domicilio avvenuta in una casa di Corciano: «Armati, mediante violenza sulle cose consistita nell’effrazione della porta, si sono introdotti con altre persone al momento ignote, all’interno della camera d’albergo Mini Hotel, ove alloggiavano due persone, al fine di cagionare agli stessi lesioni».
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Il Messaggero