PERUGIA - E' fuoco di fila da fronti diversi sulla riforma dell'Agenzia per il diritto allo studio preparata dalla Regione. Le nuove norme sono parte...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
All'attacco l'Udu: «Con la riforma l'amministratore unico dell'Adisu cambierebbe la natura del suo ruolo per diventare un direttore generale, con almeno 5 anni di esperienza dirigenziale e con la retribuzione di un dirigente regionale che prenderebbe, con poca coerenza con gli ultimi tagli avvenuti, circa il triplo di quanto prende ora un amministratore unico. Come Sinistra Universitaria - UdU Perugia ci troviamo nettamente in disaccordo. Questa modifica comporterebbe una grande perdita di autonomia da parte dell'ente del diritto allo studio, il quale non avrebbe più nessun tipo di forza nelle contrattazioni politiche necessarie al lavoro politico e amministrativo, ciò renderebbe le attività dell'ente meri tecnicismi di applicazione delle volontà della Regione: fare dell'ente al diritto allo studio una semplice appendice della Regione non è accettabile».
Un riforma retrograda per il coordinatore della Sinistra Universitaria UdU Perugia Lorenzo Gennari.
"Siamo stati totalmente spiazzati da tale proposta - aggiunge Angela De Nicola, Garante dello Studente - giunta a noi per vie informali e senza che i rappresentanti siano stati ufficialmente avvertiti. È l'ennesima dimostrazione della poca considerazione che noi studenti abbiamo, da un po' di tempo a questa parte, nelle scelte politiche di Adisu e Regione».
Attacca pure la consigliera regionale dei 5 Stelle Maria Grazia Carbonari: «Il tema comune della legge Omnibus quest’anno sembra essere la creazione delle basi per poter assumere personale in enti partecipati dalla Regione... l’amministratore unico di Adisu viene trasformato in direttore generale, con identiche funzioni ma un trattamento economico che passerebbe da 50mila a 150mila euro annui. Inoltre viene ampliata la platea di enti pubblici da cui Adisu può comandare personale».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero