TERNI Segnali positivi negli indicatori economici che riguardano il primo semestre del 2019. Lo sostiene il Rapporto Statistico dell’Osservatorio...
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In generale, nel primo semestre 2019 quasi tutti gli aspetti analizzati sono stati caratterizzati dal segno più: positivo il numero di imprese attive nella provincia di Terni, che rappresenta una crescita in controtendenza rispetto alla regione e al Paese (il +1% a fronte rispettivamente del -0,4% umbro e -0,2% nazionale); positivo è anche l’andamento delle importazioni e delle esportazioni, queste ultime soprattutto nel settore dei prodotti chimici e delle materie plastiche, cavalli di battaglia dell’industria provinciale. E l’occupazione? La percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni con un’occupazione è superiore a quella nazionale (61,2% contro il 58,8%) ma inferiore a quella umbra, che tocca il 63,9%, mentre il tasso di disoccupazione è all’11,8%, dato che supera il corrispondente umbro (9,5) e nazionale (10,4). In particolare, gli occupati nel primo semestre 2019 sono 87mila, in aumento del 2% rispetto al primo semestre 2018, come sono in aumento però anche le persone in cerca di occupazione, cresciute in un anno del 26,6%.
«Il ricorso alla cassa integrazione guadagni registra una diminuzione delle ore autorizzate ordinarie, mentre sono in aumento gli interventi autorizzativi di tipo straordinario; le ore autorizzate, comunque, aumentano in modo meno accentuato rispetto all’andamento regionale e nazionale» riporta il Rapporto Statistico. Per quanto riguarda il turismo, arrivi e presenze sono cresciuti rispetto al 2018 del 4,6% e dell’8,6%, soprattutto a Amelia e Orvieto; a portare i numeri in crescita sono soprattutto gli italiani, mentre si assiste a una lieve diminuzione degli arrivi dei turisti stranieri (-0,6%). In riferimento al credito, infine, il Rapporto spiega come in sostanza «diminuisce l’ammontare dei finanziamenti a favore delle imprese ma migliora la qualità del credito; il numero dei protesti si riduce sia come consistenza sia come valore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero