TERNI La festa delle scuole, a tre giorni dai funerali di Flavio e Gianluca, si è celebrata e tutto sembra essere tornato come prima. «Invece la prima cosa che...
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Questa speranza come po' trasformarsi in progetto? «A due condizioni. La prima è di mantenere sempre aperti i canali. Idee, culture e persone, debbono poter entrare ed uscire più facilmente da Terni. Sarebbe grave non cogliere il nesso profondo tra l'aggravarsi della crisi educativa che vive la nostra città e la scandalosa crisi in cui versano i suoi collegamenti infrastrutturali. La seconda condizione è che non si può essere educatori per caso. È quindi straordinariamente urgente incrementare la severità delle procedure che selezionano e confermano gli educatori: in qualsiasi ambito sociale. Oggi capiamo meglio che educare è continuare a far nascere: in chi educa questo richiede forza interiore e preparazione, convinzioni profonde e capacità di rispetto: tutta roba che non può mai essere scontata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero