«Il dipinto di Arrone è un Caravaggio»: lo conferma un documento vescovile

«Il dipinto di Arrone è un Caravaggio»: lo conferma un documento vescovile
ARRONE (TR) Il giallo è risolto: «Ad Arrone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ARRONE (TR) Il giallo è risolto: «Ad Arrone c’è un Caravaggio», almeno secondo lo storico dell’arte Alvaro Caponi che ritraccia il documento che porta all’attribuzione del dipinto custodito nella chiesa di Santa Maria Assunta. Da anni Caponi sostiene di «aver trovato un Caravaggio originale ad Arrone», solo che si  scontra contro un muro di critici che vogliono ricondurre la paternità del quadro a Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino (perché si dice che fosse figlio di un fabbricante di spade), uno dei maggiori caravaggisti del tempo. Il dipinto raffigurante la Cena in Emmaus è stato oggetto di studi e di apprezzamento da parte di eccellenti critici di fama internazionale.  Per Paolo Cicchini quel quadro è  «indiscutibilmente dello Spadarino». Ne spiega i motivi e sottolinea che «anche se si è in presenza di un’opera di grande pregio, le ombre e la luce del Caravaggio sono tutt’altra cosa». Caponi però va diritto al punto: investe altro tempo e competenze per andare a ricercare il documento di identità che mancava all’opera. E lo trova presso l’Archivio Vescovile di Spoleto. Spunta un foglio a firma del vescovo di Spoleto Lascaris, che recita: «durante la visita pastorale del 30 ottobre del 1712 nella chiesa di Santa Maria Assunta di Arrone il vescovo Carlo Giacinto Lascaris (1653-1727, ndr) dell’ordine dei frati predicatori domenicani, afferma che sull’altare maggiore della chiesa è presente, oltre alle reliquie della Santissima Croce, anche la Cena in Emmaus dipinta da Michelangelo da Caravaggio». Con questo ritrovamento Alvaro Caponi conclude la sua ricerca a sostegno della tesi che «ad Arrone c’è un Caravaggio». Il sindaco Fabio Di Gioia accoglie con soddisfazione la notizia della presenza di quello scritto presso l'Archivio Vescovile di Spoleto.  «Si tratta di un ulteriore tassello che porta verso l’attribuzione certa del dipinto – afferma il sindaco Di Gioia – approfitto per chiedere ad Alvaro Caponi di sollecitare l’intervento di Vittorio Sgarbi, come più volte promesso».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero