Lago di Piediluco, dal canneto spuntano due tartarughe I turisti: «Incontro imprevisto»

Lago di Piediluco, dal canneto spuntano due tartarughe I turisti: «Incontro imprevisto»
Sempre nuovi ospiti sul lago di Piediluco. Dopo la presenza di una coppia di magnifici cigni, arrivano le tartarughe, silenziose, indiscrete, che cercano di nascondersi tra la...

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Sempre nuovi ospiti sul lago di Piediluco. Dopo la presenza di una coppia di magnifici cigni, arrivano le tartarughe, silenziose, indiscrete, che cercano di nascondersi tra la vegtazione del canneto. Ed anche questa, dopo la coppia di cigni,  è una bella sorpresa che non è passata inosservata. In pochi l'hanno potute osservare, con discrezione, senza fare rumore sono arrivati con la barca a pochissimi metri di distanza da loro che, al minimo rumore, hanno cercato di nascondersi galleggiando sullo strato di canne  e ninfee, fino a sparire nel cannetto. Si tratta di tartarughe di lago che un tempo se ne trovavano. Probabilmente il lungo lockdown, con una gran pace anche sullo specchio d'acqua  interdetto alle imbarcazioni, le ha fatte uscire allo scoperto. Così, non sapendo che il lockdown è finito e le imbarcazioni hanno ricominciato a navigare fino ai due bracci di lago, quello di Capolozza e Cornelio, sono uscite allo scoperto e sono state avvistate da curiosi che non s'aspettano il piacevole incontro. Tantissimi anni fa una tartaruga gigante, di almeno 15 chili di peso, si impigliò in una delle reti dei pescatori, fu liberata e rilasciata in acqua. Questa volta, pur non trattandosi di tartarughe giganti, hanno evitato allo stesso modo di fare brutti incontri, anche perchè le reti sono proibite sul lago di Piediluco.  Se ne sono state per molto tempo tranquille al riparo del canneto, uscendo di tanto in tanto, fino a quando sono state notate. Tutto sommato a loro, le tarturughe, è andata anche bene, da quelle parti vivono rapaci in grado di fare loro del male. Evidentemente dall'alto i rapaci non le hanno notate e si sono salvate. La speranza è che si moltiplichino in modo di poter osservare tante più tartarughine, sempre che  nessuno le infastidica e faccia loro del male.   
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Il Messaggero