OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Come in passato, a fronte di una mancanza di interventi, Cesareo racconta per filo e per segno i problemi che tornano a bussare alla porta del maxi condomini. La viabilità pedonale è il campanello d’allarme principale. I riflettori sono puntati sui gravi dissesti del marciapiede antistante al condominio. «Nel 2014 – spiega Cesareo – si verificò la caduta di una ragazza. Anche in quell’occasione fu verificato, con il reperimento di un atto notarile di cessione, che il marciapiede è di competenza comunale (il condominio l’aveva ceduto nel lontano 1986).
Quello dei marciapiedi danneggiati e pericolosi per i pedoni è un tema sentito in tutta la città. In via della Pescara i problemi sono di vecchia data e riguardano anche altri tratti. Nel fronte opposto al maxi condominio, causa infiltrazioni, proprio lungo un tratto di marciapiede, rialzato rispetto ad un altro palazzo, si verificò il crollo di un soffitto (locali di una palestra) nel 2021. «Ci sono anche infiltrazioni nei garage del palazzo, ma sono state fatte solo piccole sistemazioni del marciapiede, come la sistemazione degli autobloccanti».
Tornando al fronte del maxi condominio gestito da Cesareo, dove è anche difficoltoso entrare nel parcheggio causa buche diventate voragini (anzi, piscine nei giorni di pioggia), si ripropone con forza il tema dell’abbandono della piccola area verde a lato della struttura. In passato lo stesso amministratore aveva sottolineato la scomparsa di interventi annuali di pulizia. «Anche quella è una delle aree ceduta a suo tempo, non è più di competenza condominiale, ma non c’è verso di intervenire». La situazione rispecchia uno stato di abbandono. «Piante pericolosamente piegate e a rischio caduta, un vialetto sconnesso, erba mai tagliata». Gli unici interventi effettuati sono quelli fai da te da parte di qualche condomino che, stanco di vedere il piccolo parco in abbandono, interviene con decespugliatore e buona volontà. «Al Comune ho prospettato la possibilità di una presa in gestione dell’area da parte del condominio a fronte di un’opera di manutenzione straordinaria da parte loro». Risultato? Gli alberi pericolanti sono ancora lì, l’erba è alta e il vialetto pedonale in pietre (in parte sistemato a mano da qualche residente) è sconnesso e, nel tratto finale, inghiottito dal fango. I problemi sono vecchi di anni e Cesareo, che dal 2008 gestisce il condominio strappato al degrado dopo un lungo e paziente lavoro, torna a chiedere una svolta. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero