L'anno che vorrei/ Eugenio Guarducci: «Piazza IV Novembre patrimonio Unesco»

Eugenio Guarducci
Eugenio Guarducci, che si aspetta per la sua Perugia nel 2023? «Che possa continuare ad accrescere e vedersi riconosciuta...

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Eugenio Guarducci, che si aspetta per la sua Perugia nel 2023?


«Che possa continuare ad accrescere e vedersi riconosciuta la sua dimensione di città capoluogo di regione anche attraverso la capacità di dialogo e di progetto con gli altri territori esterni ai suoi confini. Che possa anche sviluppare maggiormente il suo profilo internazionale perché ne ha tutte le potenzialità. Lo può fare non solo attraverso le Università, i suoi attrattori culturali o i grandi eventi ma anche con interventi puntuali quali ad esempio la candidatura di piazza IV Novembre a Patrimonio Unesco».
Eurochocolate ha cambiato pelle con la scelta di Bastia, nessun ripensamento visto che a Perugia qualcuno ha un po’ di nostalgia?
«I ripensamenti di solito sono gesta mentali che avvengono all’indomani di scelte incerte. Se siamo giunti alla seconda edizione di Eurochocolate indoor e già stiamo lavorando alla terza vuol dire che la scelta si è rilevata non solo necessaria ma utile al suo futuro e il tempo sarà, come sempre, galantuomo. Non dimentichiamoci poi che Eurochocolate continua ad essere saldamente ancorata a Perugia attraverso la presenza di ben quattro flag store e la start up primaverile dell’edizione open che si svolgerà per la seconda volta all’interno dei Giardini del Frontone».
Cosa bolle in pentola oltre la sua creatura? Insomma, quale sarà il 2023 di Eugenio Guarducci?
«Stiamo lavorando a un progetto di internazionalizzazione che mi auguro ci possa vedere protagonisti già a novembre nei paesi dell’America Latina mentre ad ottobre 2023 vorremmo poter annunciare la nascita di una federazione internazionale di Festival del Cacao e Cioccolato. Insomma abbiamo voglia di respirare di nuovo gli odori di aeroporto».
Che si aspetta dal nuovo anno un imprenditore del turismo in Umbria. C’è veramente stata la svolta tanto attesa dopo gli anni della crisi?
«Siamo molto fiduciosi perché partiamo consapevoli di avere già in portafoglio due straordinarie spinte promozionali: quella del Capodanno Rai a Perugia e quella della Top 30 Destination di Lonely Planet. Io sono convinto che il turismo non risentirà più di tanto della crisi di cui si parla da tempo. La gente negli ultimi due anni ha risparmiato più che in passato e mentre prima destinava i suoi risparmi anche a consumi fini a sé stessi oggi, dopo la pandemia, ha maturato la consapevolezza che il viaggio è uno degli investimenti materiali ed immateriali che ha un ritorno tra i più durevoli nel tempo».
Guarducci l’anno che verrà sarà l’anno del Mercato Coperto. Ma per vincere questa sfida cosa ci vuole di concreto visto i precedenti?

«Serve che qualcuno decida a quale sport far gareggiare i potenziali competitor e a quali regole attenersi. Credo che, per il tipo di impegno che si profilerà, non potrà che essere uno sport di squadra. Mi riferisco evidentemente al bando che il Comune ha promesso di imminente pubblicazione. Mi auguro che al Mercato Coperto possa atterrare un progetto concreto ed utile alla città. È una occasione unica. Sarebbe un peccato sprecarla. La nostra posizione sull’argomento è nota dal 2004. È una sorta di bottiglia di Sagrantino docg. Più invecchia e più è buono. L’abbiamo conservata a temperatura controllata. Ad un certo punto però sarebbe anche bello poterla far assaggiare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero