Guadagna 30mila euro al mese aiutando a truffare chi fa acquisti su internet

Guadagna 30mila euro al mese aiutando a truffare chi fa acquisti su internet
PERUGIA - Giri di soldi da una mano all'altra, con la scusa di vendite online, che invece sono una truffa ben organizzata da un network di cittadini stranieri. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - Giri di soldi da una mano all'altra, con la scusa di vendite online, che invece sono una truffa ben organizzata da un network di cittadini stranieri.

È quello che hanno scoperto gli agenti del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni dell'Umbria, in seguito alla segnalazione del personale di Poste italiane, insospettito relativamente a numerose procedure di incasso e riaccreditamento di somme attraverso vaglia postali. Questi strani movimenti, secondo i dipendenti degli uffici postali, avvenivano sempre in piccole tranche e su carte Postepay intestate a più beneficiari. Al centro delle indagini fatte parteire dalla Polposta, una donna residente nell’hinterland perugino. Gli agenti, infatti, specializzati in certe tipologie di reati e informati dell’accaduto in tempo reale sono intervenuti prontamente nell'ufficio postale, dove sono riusciti a cogliere sul fatto la donna, una cittadina italiana, mentre stava tentando di incassare un vaglia postale del valore di 2.997 euro. I poliziotti, approfondendo il controllo hanno potuto appurare che la somma riguardava un acconto versato da un ignaro compratore al fine di poter acquistare, on line, un’autovettura, seguendo le indicazioni di un sedicente venditore. Dalle successive verifiche della polizia postale è emerso che tali carte prepagate, attivate da cittadini italiani, venivano utilizzate da cittadini di nazionalità nigeriana per la spendita nel paese d’origine. L’attività d'iniziativa della Postale si è conclusa con la denuncia per truffa all’autorità giudiziaria della donna, la cui attività di intermediazione, in un solo mese, ha fruttato circa 30mila euro.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero