Perugia, uccide gatti nel laboratorio degli orrori

La ghigliottina trovata nel laboratorio degli orrori dai carabinieri
PERUGIA - Quando ha scoperto che il suo garage era stato occupato abusivamente, non avrebbe mai potuto immaginare l'uso che ne faceva l'inquilino sconosciuto. Un posto per...

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PERUGIA - Quando ha scoperto che il suo garage era stato occupato abusivamente, non avrebbe mai potuto immaginare l'uso che ne faceva l'inquilino sconosciuto. Un posto per dormire? Un riparo? Forse un nascondiglio per la refurtiva? No. Quel giovane nel suo fondo seviziava e uccideva gatti. Con i trofei di caccia conservati sotto formalina. paginaUna storia incredibile, quella che arriva da San Sisto. Con un ragazzo di 21 anni indagato per un laboratorio degli orrori in cui i gatti venivano letteralmente torturati. E dove i carabinieri si sono trovati davanti la scenografia di un film horror. Con pelli di gatto, istruzioni per le torture, provette e cadaveri nei barattoli.Una storia che inizia qualche tempo fa, quando davanti a una scuola di San Sisto, viene trovato un gatto scuoiato appeso ad un albero. Un'immagine raccapricciante, che adulti e bambini si trovano davanti in una giornata di primavera.Si pensa ad una ragazzata, ma magari è qualcosa di più serio e di più inquietante. Proprio per il particolare dello scuoiamento che non basta a classificare quell'atto terribile solo come un'opera di ragazzini barbari e violenti.Dopo la denuncia del ritrovamento del cadavere, quella mattina, sul posto sono intervenuti i carabinieri. Troppo inquietante quel cadavere di micio appeso all'albero, per non far scattare subito le indagini.I carabinieri cercano testimoni, chiedono in giro. Si muovono sul territorio alla ricerca di riscontri e indizi. Finché incappano in una denuncia. Quella di un uomo che si è accorto che il fondo di sua proprietà all'interno di un condominio è stato occupato. L'uomo ha cercato di entrare, ma le sue chiavi non funzionano più.




Da qui la denuncia, con i carabinieri che iniziano ad indagare, coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi. Intorno all'entrata del fondo, vengono posizionate anche delle telecamere, pronte a riprendere chiunque si avvicini a quella porta. E le telecamere a un certo punto fissano l'immagine di un giovane, che più volte tenta di entrare in quel locale alle basi di un palazzo qualunque, in una strada qualsiasi di un quartiere per famiglie come San Sisto.Ma non è tanto ovvio e tanto meno normale quello che i carabinieri si trovano davanti una volta decisa la perquisizione. In fondo si trattava solo di un garage occupato abusivamente. Cosa mai poteva esserci se non i segreti magari di un disperato senza altro rifugio? E invece no. Dietro quella porta c'è un vero e proprio laboratorio degli orrori. Una stanza delle torture da far accapponare la pelle. Sembra infatti che all'interno del fondo i carabinieri abbiano scovato oggetti e resti davvero impressionanti.



In pochi metri quadri, infatti, sarebbero stati trovati opuscoli su come realizzare maschere con la pelle dei gatti scuoiati, come nel peggio Silenzio degli innocenti. Ma anche provette che nascondevano all'interno resti di materiali organici appartenenti a chissà quanti gatti. Teste mozzate di piccoli animali chissà come e quando rapiti per essere letteralmente smembrati. Per non parlare di forbici, coltelli, uncini e addirittura guanti con lunghi artigli tipo Nightmare utilizzati evidentemente per seviziarli. Gatti uccisi e massacrati nel silenzio di un fondo lontano dagli appartamenti, in un palazzo qualunque di una strada qualsiasi di una dei quartieri più grandi di Perugia.Dopo lo choc, comunque, è scattata la denuncia e al ragazzo beccato dalla telecamere è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini per l'uccisione di animali e per l'occupazione del fondo riempito di quegli orribili resti. Ma solo perché creare sconcerto e inquietudine non è reato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero