Da qui la denuncia, con i carabinieri che iniziano ad indagare, coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi. Intorno all'entrata del fondo, vengono posizionate anche delle telecamere, pronte a riprendere chiunque si avvicini a quella porta. E le telecamere a un certo punto fissano l'immagine di un giovane, che più volte tenta di entrare in quel locale alle basi di un palazzo qualunque, in una strada qualsiasi di un quartiere per famiglie come San Sisto.Ma non è tanto ovvio e tanto meno normale quello che i carabinieri si trovano davanti una volta decisa la perquisizione. In fondo si trattava solo di un garage occupato abusivamente. Cosa mai poteva esserci se non i segreti magari di un disperato senza altro rifugio? E invece no. Dietro quella porta c'è un vero e proprio laboratorio degli orrori. Una stanza delle torture da far accapponare la pelle. Sembra infatti che all'interno del fondo i carabinieri abbiano scovato oggetti e resti davvero impressionanti.
In pochi metri quadri, infatti, sarebbero stati trovati opuscoli su come realizzare maschere con la pelle dei gatti scuoiati, come nel peggio Silenzio degli innocenti. Ma anche provette che nascondevano all'interno resti di materiali organici appartenenti a chissà quanti gatti. Teste mozzate di piccoli animali chissà come e quando rapiti per essere letteralmente smembrati. Per non parlare di forbici, coltelli, uncini e addirittura guanti con lunghi artigli tipo Nightmare utilizzati evidentemente per seviziarli. Gatti uccisi e massacrati nel silenzio di un fondo lontano dagli appartamenti, in un palazzo qualunque di una strada qualsiasi di una dei quartieri più grandi di Perugia.Dopo lo choc, comunque, è scattata la denuncia e al ragazzo beccato dalla telecamere è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini per l'uccisione di animali e per l'occupazione del fondo riempito di quegli orribili resti. Ma solo perché creare sconcerto e inquietudine non è reato.
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