PERUGIA - «Giù le mani dal cimitero. Non possono essere umiliati così i nostri morti». È il grido di rabbia e fastidio che arriva da Ponte San...
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Le foto pubblicate sulla pagina social “Ponte San Giovanni da borgo a paese” sono impietose e confermano quanto testimoniato anche da altre persone dopo la bruttissima sorpresa che si sono ritrovate a vivere ieri mattina all’arrivo al cimitero.
File di tombe devastate dal passaggio notturno di personaggi senza scrupoli. Un passaggio che ha provocato inevitabilmente rabbia e anche preoccupazione. Immediate sono scattate le segnalazioni non solo alle forze dell’ordine ma anche al Comune. Vandali in azione? Sulle prime è sembrata questa l’ipotesi privilegiata, ma con il passare delle ore invece gli approfondimenti hanno portato a un’altra pista. Quella cioè dei furti di rami. Furti particolarmente dannosi, non solo per quanto riguarda gli oggetti portati via ma anche e soprattutto per i danni che sono stati causati.
«È stato un atto delinquenziale che scuote cuore e coscienza di tutti noi - ha scritto su Facebook uno dei residenti di Ponte San Giovanni -. Mi chiedo come si faccia a scendere così in basso, forse per pochi spicci di rame, come si fa ad umiliare anche i morti. Mi auguro che le forze dell’ordine allertare immediatamente, trovino i colpevoli, e mi auguro che poi paghino duramente per questa vergogna. Oggi è una, giornata bruttissima per la nostra comunità».
Anche da Palazzo dei Priori confermano come per quanto riguarda l’assalto a Ponte San Giovanni si sia trattato di un furto notturno collegato proprio ai furti di rame.
Ma la notizia ulteriore è che quello di Ponte San Giovanni non è l’unico cimitero preso d’assalto. Negli ultimi tempi infatti sarebbero stati presi di mira anche altri cimiteri, e tutti non molto distanti dalla zona.
Secondo quanto si apprende, infatti, stessi assalti e stesse devastazioni alla ricerca del rame sarebbero stati compiuti a Pieve Pagliaccia, Ripa, Civitella Benazzoane e Ponte Valleceppi. C’è anche chi sostiene come cose molto simili siano state riscontrate a Bastia e al cimitero di Canneto.
Malviventi dunque e non atti vandalici. Furti ben indirizzati, alla ricerca del cosiddetto “oro rosso” che non salvano nemmeno le persone sepolte al cimitero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero